Il film racconta la vera storia di Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace 1991 e soprannominata "orchidea d'acciaio" per il movimento per la democrazia in Myanmar. Dopo la morte del padre, leader della lotta indipendentistica birmana, Aung San Suu Kyi cresce in Inghilterra e sposa il professore universitario Michael Aris. Nel 1988 Aung San Suu Kyi torna nel suo paese natale e inizia il suo lungo scontro, durato 20 anni, diretto contro il potere assoluto dei generali. Per il suo popolo è una Musa, una guida, ma la vita di Aung San Suu Kyi cambia notevolmente: difficilmente riesce a tornare in Inghilterra e a vedere il marito (una volta lasciato il suolo birmano non le sarebbe più permesso il ritorno), non riesce a crescere i propri figli. Per portare avanti le sue idee e la sua causa, Aung San Suu Kyi non userà mai la forza, ma verrà richiusa agli arresti domiciliari, sopportandoli con molta grazia. Michelle Yeoh regala una delle sue interpretazioni più straordinarie: la postura e la mimesi del contegno di Aung San Suu Kyi sono le caratteristiche più significative che l'attrice riesce a dare al proprio personaggio.
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