Sardegna, anni ‘40. Annetta arriva a Cagliari alla ricerca di Tecla, una ragazzina di cui si è sempre presa cura dopo la morte della madre. La donna ottiene un incarico come custode di un lussuosissimo palazzo, il quale è stato precedentemente abbandonato dalle proprietarie a causa dei bombardamenti. Annetta si muove nelle strade di Cagliari come un’ombra, sempre da sola e rispettata dalle persone del luogo. Lei è una figura importante nella cultura sarda: è quella che dà “la buona morte”, posando un cuscino o coprendo con un bastone il malato terminale. Un ruolo che Annetta non ha voluto, ma che ha accettato con quieta rassegnazione come le altre donne prima di lei, per continuare le tradizioni millenarie.
Il film non è l’esatta trasposizione cinematografica del romanzo Accabadora di Michela Murgia, ma sicuramente la tematica e la figura della donna nella tradizione sarda è presente e viene rappresentata alla perfezione da Donatella Finocchiaro.
/ un film di Enrico Pau
Primi anni '40. Annetta arriva a Cagliari alla ricerca di Tecla, di cui si è presa cura dopo che la...