Nell’anno 1974 esce un libro che cambierà per sempre le sorti dell’editoria mondiale. Il libro in questione è Carrie e l’autore è Stephen King. Lo scrittore, non convinto dell’opera, non la ritiene degna di essere pubblicata e la getta nel bidone dell’immondizia. La moglie Tabitha la salva e convince il marito a pubblicarla. Di fatto è lei ad avviarlo verso la notorietà. Quest'ultima è enorme visto che l’ormai settantenne King ad oggi ha all’attivo un numero spropositato di romanzi e di raccolte di racconti.
Nato il 21 settembre 1947, è un autore che è cresciuto molto con i film e anche i fumetti. Particolare della sua scrittura sono la sintassi filmica, un montaggio preciso delle scene ed un costante scambio dialogico. Cito una sua frase in un'intervista per spiegare la cosa: “I libri sono visivi, li vedo quasi come film nella mia testa”. King, inoltre, delinea una gerarchia di ciò cui aspira il suo genere eletto. Il primo step è il terrore, l’attimo prima di un colpo sulla porta che successivamente si apre, quel momento di tensione in cui lo spettatore\lettore non sa bene cosa aspettarsi. Il secondo step è la repulsione: “se non posso terrorizzare il lettore, posso però provare a fagli repulsione”, ecco che esce nella scena un tramezzino pieno di insetti. Repulsione e terrore hanno dietro un notevole significato. Bisogna precisare che nessun autore è mai stato adattato cinematograficamente come il nostro re del terrore: esistono settantacinque film, trenta serie tv, sette episodi singoli di serie antologiche. Come ho sempre affermato, trasportare in film una sua opera può essere gravido di pericoli. Non è solo orrore ma significato, per citare un esempio, forse quello più noto, Pennywise non è un semplice pagliaccio che terrorizza i bambini, ma rappresenta le loro paure più profonde contro cui devono lottare per crescere. Una piccola curiosità: il nostro autore si è divertito in numerosi cammeo, come quello di un ambiguo avvocato televisivo in La tempesta del secolo, film del 1990.
Questa filmografia vuole essere un omaggio alle opere dei vari registi che hanno cercato di far rivivere visibilmente il mondo di King.