Cavallo Indiano, di Richard Wagamese

Una storia raccontata dalla voce semplice e sincera di un ragazzo

Creato da:
Emy
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Ultimo aggiornamento: 22/09/2022

Il libro è una sorta di biografia di Saul Cavallo Indiano appartenente alla tribù dei Ojibway. Sono gli anni '60 e Saul vive con i genitori e la nonna a stretto contatto con la natura, ascoltando canti, leggende, imparando a rispettare il territorio e raccogliere quanto esso offra. E' una vita molto dura ma ciò che lo spaventa di più è l'uomo bianco che rapisce i bambini per portarli a scuola. Una scuola da cui i pochi che tornano rimangono segnati. Quando Saul in un freddo inverno perde la sua famiglia e rimane solo, il suo intero mondo si dissolve. Salvato da una morte per ibernazione sarà inviato a una delle scuola che tanto teme, dove sarà la sua anima a morire. Le scuole aborigene residenziali cercarono di strappare la memoria di quanto finora vissuto e imparato, cancellando l'identità stessa dei nativi. Punizioni, abusi, violenze e privazioni erano all'ordine del giorno e moltissimi bambini morirono nelle scuole. Saul si considera una sorta di "sopravvissuto" di questi collegi. E' riuscito a trovare forza dapprima nei libri che gli hanno offerto un rifugio sicuro, e poi grazie alla sua bravura e passione per l'hockey, che lo porterà a diventare un giocatore di livello, la cui fama giungerà alle orecchie delle squadre professioniste "bianche". In questo libro impietosisce la strenua resistenza di un bambino che si aggrappa all'unico appiglio che trova per sopravvivere. E' il racconto di quanto sia stato difficile cercare di integrarsi, essere accettato, superare le forme di razzismo che ha dovuto sopportare e la perdita di quella identità che continua a ricercare nelle sue radici. Il suo grande talento verrà calpestato dalla violenza, fisica e verbale. Quanto può resistere un ragazzo prima di cedere? La sua fermezza, la sua volontà di farsi valere ed apprezzare attraverso il gioco quanto possono resistere agli insulti e al disprezzo? L'odio scatena odio e Saul si perde. Si può cercare di fuggire lontano ma non si può scappare da se stessi. Solo affrontando le ombre e i ricordi del passato, accettando il dolore senza camuffarlo, Saul riuscirà fare un passo in avanti verso una nuova vita. 

 

Richard Wagamese (1955-2017) è stato uno dei principali scrittori indigeni del Canada. Ha lavorato a lungo come giornalista e produttore radiotelevisivo ed è autore di tredici libri pubblicati dai più importanti editori canadesi. Fa parte della nazione indiana Ojibwe e, nel 1991, è diventato il primo indigeno canadese a vincere un premio nazionale di giornalismo. Da allora, ha ricevuto regolarmente premi per il suo lavoro giornalistico e letterario, tra cui il “National Indigenous Achievement Award” e il “Canada Council for the Arts Award”. Tra i suoi romanzi più importanti Starlight, Cavallo indiano (Bompiani, 2019) Ragged Company e Le stelle si spengono all’alba.
(tratto da La Nuova Frontiera)

Consigliato da
Emy
Quando si pensa ai nativi americani vengono in mente per contrapposizione i cowboy, le diligenze, il mondo di fine '800. E quando si pensa all’America degli anni sessanta vengono in mente le auto enormi, il rock ‘n' roll, il progresso e le lotte di emancipazione. Sembrano due epoche differenti che non possano coesistere. Eppure in quegli anni era ancora molto forte il disprezzo per i nativi e l'affermazione di superiorità dell'uomo bianco. Il governo canadese istituì le scuole residenziali per nativi con lo scopo di istruire i bambini alla civiltà dominante ma di fatto sequestrava i bambini alle famiglie di nativi impedendo loro di avere contatti con la loro cultura, storia e tradizioni e anzi cercando di estirparle con la forza dalla loro memoria. Queste scuole furono attive a lungo e crearono una perdita culturale molto forte ed esposero i bambini a violenze e abusi. Saul Cavallo Indiano è proprio uno di quei bambini. Questo libro è allo stesso tempo bellissimo e terribile. Dopo averlo finito mi è rimasto nella mente a lungo. Mi ha colpito molto il tono di rancore che accompagna tutto il libro. Entriamo nella vita di Saul pagina dopo pagina, dall'infanzia nei boschi camminando sul confine tra leggende, visioni, sensazioni e gli "spiriti cattivi" dentro le bottiglie, gli spettri dell'alcolismo. Non sempre l'eroe vince, non sempre la storie finiscono bene. Per tutta la lettura speriamo in una riscossa in una giusta compensazione per quanto subito ma è una spirale continua che ci trascina nella vergogna del disprezzo per il diverso, nell'umiliazione, nel prendere coscienza di quanta meschinità possa esserci non solo in un singolo individuo ma in un'intera comunità che si crede eletta e superiore.
copertina Cavallo Indiano

Cavallo Indiano

/ Richard Wagamese
Saul Cavallo Indiano è il nome di un bambino originario delle First Nations canadesi. È ancora picc...
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