Alvin: “È già cominciato il film?”
Cassiera: “Sì, ma solo da due minuti.”
Alvin: “Chiuso…fa niente, dai…io non…non posso entrare…”
Annie: “Due minuti, Alvin.”
Alvin: “No, mi dispiace ma non posso…il cinema è già saltato… io sai…io non posso entrare a metà…”
Annie: “A metà?! Hai perso solo i titoli di testa, sono in svedese…”
Da: Io e Annie (Annie Hall, Woody Allen, 1977)
I titoli di testa non hanno sempre avuto la veste con cui siamo soliti vederli oggi. Inizialmente il loro compito si limitava a una funzione prettamente informativa: attribuendo al film un’identità (titolo) e una paternità (regista). I titoli di testa quindi rimanevano al di fuori del mondo finzionale. Inoltre non avevano nessun valore estetico, in quanto considerati di scarsa importanza. La figura rivoluzionaria che ha permesso di investire i titoli di testa di nuovi piani di significazione e di riscattarli a forma d’arte è stato Saul Bass (1920-1996): un colosso per gli addetti ai lavori ma marginale, che rasenta l’anonimato, per il vasto pubblico. Saul Bass non apparteneva all'industria cinematografica, lavorava infatti nel design e nella pubblicità come art director. È l’incontro nel 1954 con il regista Otto Preminger che lo fa approdare al mondo della settima arte.
Il regista di “Anatomia di un omicidio” ingaggia Saul Bass per la realizzazione del poster per il suo ultimo film "Carmen Jones" (1954). Preminger ne rimane così entusiasta da chiedere a Saul Bass di occuparsi anche dei titoli di testa. La rivoluzione è iniziata: nella concezione di Saul Bass, da uomo pubblicitario, gli opening credits devono "parlare" del film, devono essere tematici, seppur per condensazione e per metafora. Inoltre devono "sconfinare lo schermo", non più quindi relegati a quello che è stato definito il “popcorn time” ma in grado di proiettare lo spettatore dentro il mondo della finzione. I titoli di testa, così interpretati, contribuiscono a creare l’identità del film, il tono e l'atmosfera.
I TITOLI DI TESTA DI ANATOMIA DI UN OMICIDIO (ANATOMY OF A MURDER, PREMINGER, 1959)
Nel celeberrimo "Anatomia di un omicidio" di Otto Preminger il titolo del film diviene un vero e proprio logo, una sorta di mitogramma che ormai fa parte dell’immaginario collettivo dello spettatore. Nella sequenza iniziale realizzata da Saul Bass, i titoli di testa smettono di essere pure scritte statiche, ma vengono animati con un lettering accattivante e con una colonna sonora (realizzata da Duke Ellington) in grado di evocare l’atmosfera del film. L'opening scene gioca sull’idea di composizione e scomposizione, una chiara allegoria del titolo del film: “anatomia” infatti rimanda alla dissezione di parti.
Saul Bass [Public domain], via Wikimedia Commons
Poster del film realizzato da Saul Bass
I TITOLI DI TESTA DI INTRIGO INTERNAZIONALE (NORTH BY NORTHWEST, HITCHCOCK, 1959)
Come nei titoli di testa realizzati per “Psycho”, anche in “Intrigo internazionale” Saul Bass si serve di elementi geometrici primari, le linee appunto, che si intersecano fino a comporre una griglia. Se in "Psycho" il reticolo rimaneva virtuale, in "Intrigo internazionale" si concretizza. Da notare che le linee hanno un andamento verticale e obliquo che ricalca la direzione delle frecce nel logo del titolo. La griglia virtuale di colore verde si tramuta a poco a poco nell’intelaiatura della facciata in vetro di un
edificio: dall’astrazione alla composizione, in una sorta di processo di
assolvenza.
Nella parte finale degli opening credits il testo invade la sequenza filmica: i titoli di testa entrano nel film, invadono l’universo diegetico, eliminando il confine tra realtà e finzione. Interessante notare come negli anni duemila un altro titolista, Kyle Cooper, omaggerà il maestro con i titoli di testa di "Panic Room" (Fincher, 2002).
GLI OPENING CREDITS DI CASINÒ (CASINO, MARTIN SCORSESE, 1995)
L’ultimo progetto di Saul Bass è del 1995, quando collabora con Martin Scorsese per la realizzazione dei titoli di testa del film "Casinò", l’ultimo della trilogia sulla mafia, iniziata con "Mean Streets" (1973) e continuata con "Quei bravi ragazzi" ("Goodfellas", 1990). Gli opening credits di Casinò si aprono con un uomo che cade dall’alto avvolto dalle fiamme; poi con un processo di dissolvenza incrociata, abbaglianti luci al neon, elette a simbolo di Las Vegas riempiono lo schermo. La sequenza si conclude con delle fiamme che divampano. Saul Bass con poche immagini ha dato una splendida chiave di lettura allo spettatore: ossia il casinò come un inferno dantesco e il mondo della mafia come una discesa agli inferi.