Già fin dal 1934 Siviero aveva iniziato il suo lavoro di agente segreto, entrando a far parte del Servizio Informazioni Militari italiano per raccogliere informazioni sui progetti nazisti di invasione dell'Austria. Nel 1937, sotto la copertura di una borsa di studio in storia dell'arte, si trasferisce in Germania dove rimane per un anno. L'adesione giovanile al fascismo da parte di Siviero, come quella di molti suoi coetanei, si fonda sulla fiducia che il regime possa rivoluzionare il paese migliorandolo. Complesso e per molti versi poco noto è il passaggio da queste posizioni a quelle opposte.
Nei primi anni del secondo conflitto mondiale, l'avversione di Siviero per il nazi-fascismo è alimentata dalla sua contrarietà di fronte al flusso di opere d'arte che i gerarchi nazisti, con la compiacenza del governo fascista, esportavano illegalmente dall'Italia per arricchire le loro collezioni. Con l'occupazione tedesca seguita all'armistizio dell'8 settembre 1943, il trafugamento d'opere verso la Germania diventa una vera e propria razzia.
Il 'Kunstschutz', il corpo militare tedesco che avrebbe dovuto proteggere le opere d'arte, con la scusa del pericolo dei bombardamenti, comincia a requisire le opere d'arte italiane e a trasportarle verso la Germania.
Dopo l' 8 settembre Rodolfo Siviero si schiera decisamente con le forze antifasciste. La sua attività di agente segreto continua ora in collaborazione con il Comando Militare Alleato. Divenuto punto di riferimento dell'intelligence inglese a Firenze, Siviero tiene i contatti e collabora con i partigiani. Nell'ambito della sua attività di informatore Siviero si adopera anche per prevenire le razzie naziste di opere d'arte e segnala ai servizi segreti alleati i trasferimenti dei capolavori verso la Germania. In questo periodo la palazzina sul Lungarno Serristori di proprietà dello storico dell'arte di religione ebraica Giorgio Castelfranco, oggi conosciuta come Casa Siviero, funge da centrale operativa dei partigiani impegnati contro le operazioni del Kunstschutz.
Dopo la Liberazione, grazie ai meriti acquisti nel periodo delle Resistenza e ai rapporti di fiducia e stima reciproca stabiliti con gli alleati, Siviero è scelto dal Governo Italiano come la persona più idonea a trattare il problema della restituzione al nostro paese delle opere d'arte trafugate durante la guerra.

Nel 1947 ottiene la restituizone all'Italia delle opere trafugate dopo l'8 settembre 1943, come i capolavori dei musei napoletani che erano stati portati via dall'Abbazia di Montecassino. Nel 1948 ottiene anche la restituzione di quelle opere che i gerarchi nazisti avevano comprato in Italia prima dell'8 settembre 1943 e che erano state illegalmente esportate in Germania con la complicità del regime fascista. Una di questa era il
Discobolo Lancellotti, copia romana da Mirone, diventata simbolo dell'opera di recupero portata avanti dal "ministro plenipotenziario" Siviero.
Nel 1953 Siviero fa concludere un accordo tra il capo del governo italiano De Gasperi e il cancelliere della Germania Federale Adenauer, con il quale sono restituite tutte le opere ritrovate in Germania alla fine della guerra.
Negli anni seguenti Siviero dà la caccia ai capolavori di cui si era perso traccia, come le
Fatiche di Ercole di Antonio del Pollaiolo degli Uffizi, e alle opere che in vario modo continuavano ad essere rubate ed esportate illegalmente dal nostro paese. I numerosi e straordinari successi fanno nascere la sua
'leggenda' di 007 dell'arte.
Dal suo ufficio romano in Palazzo Venezia, Siviero organizza i recuperi servendosi di una efficiente rete di informatori e muovendosi all'interno della diplomazia europea del dopoguerra con grande abilità negoziale e altrettanta spregiudicatezza.
Siviero continua il suo lavoro fino alla morte avvenuta nel 1983, ma con il passare degli anni il ruolo della Delegazione per il recupero delle opere d'arte comincia a perdere importanza. L'amarezza per la poca attenzione che i governi italiani dedicano al problema del recupero del patrimonio culturale traspare chiaramente dai suoi diari.
(testo tratto dal sito http://www.museocasasiviero.it)

Chi erano Monuments Men
I "Monuments Men" furono un gruppo di uomini e donne, provenienti da
tredici nazioni diverse, che durante la seconda guerra mondiale prestò
servizio volontario nell’appena creata sezione MFAA. Molti avevano
esperienza come direttori di musei, curatori, storici dell'arte,
artisti, architetti e insegnanti. La descrizione dei loro compiti era
semplice: proteggere i tesori culturali per quanto la guerra lo rendesse
possibile.
Il 23 giugno 1943, il presidente Roosevelt approvò la
costituzione dell’American Commission for the Protection and Salvage of
Artistic and Historic Monuments in War Areas (Commissione americana per
la protezione e il salvataggio dei monumenti artistici e storici in Zone
di Guerra).
Così, sotto gli auspici delle Sezioni Affari Civili e
Governo Militare degli Eserciti Alleati, nacque la sezione della
Monumenti, Belle Arti e Archivi (Monuments, Fine Arts, and Archives o,

abbreviato, "MFAA"). Insieme, i Monuments Men lavorarono per proteggere
dalla distruzione della seconda guerra mondiale monumenti e altri beni
culturali. Durante l’ultimo anno di guerra, i Monuments Men
rintracciarono, individuarono e, in seguito, restituirono più di cinque
milioni di oggetti artistici e culturali trafugati da Hitler e dai
nazisti. Il loro ruolo nel preservare beni culturali è senza precedenti.
I
Monuments Men rimasero in Europa fino a sei anni dopo la conclusione
della guerra per sovrintendere alla complicata restituzione delle opere
d'arte rubate. Durante questo periodo giocarono un ruolo fondamentale
nel ricostruire la realtà culturale dei paesi europei devastati dalla
guerra, organizzando mostre temporanee e concerti.
(descrizione tratta dal sito http://www.monumentsmenfoundation.org/)
Per saperne di più
In biblioteca trovi
L'arte e il nazismo : esodo e ritorno delle opere d'arte italiane, 1938-1963 / Rodolfo Siviero ; presentazione di Silvio Bertoldi. - Firenze : Cantini, c1984. - 214 p. : ill. ; 25 cm
L'opera ritrovata : omaggio a Rodolfo Siviero : Firenze, Palazzo Vecchio, dal 29 giugno 1984 / [catalogo a cura di Beatrice Paolozzi Strozzi, Fiorenza Scalia con la collaborazione di Laura Lucchesi]. - Firenze : Cantini, c1984. - 223 p. : ill. ; 29 cm
Rodolfo Siviero : avventure e recuperi del più grande agente segreto dell'arte / Francesca Bottari. - Roma : Castelvecchi, 2013. - 290 p. : ill ; 22 cm. - (Le navi)
Siviero contro Hitler : la battaglia per l'arte / Luca Scarlini. - [Milano] : Skira, c2014. - 139 p. ; 21 cm. - (Storie Skira)
Risorse on-line
Pagina su Wikipedia
Sito web Museo Casa Rodolfo Siviero
Sito web Monuments Men Foundation
Articolo sui Monuments men in Italia
Pagina su Wikipedia del film Monuments Men (2014)