Mafalda fu proposta nel 1963 per la pubblicità di una fabbrica di elettrodomestici, che rifiutò il progetto. Cominciò la sua carriera; il 29 settembre 1964 quando comparve la sua prima striscia nel settimanale argentino "Primera plana". Da allora è divenuta un'icona.
In Europa
venne presentata nel 1968 in un’antologia di testi letterari e di disegni umoristici pubblicata da Feltrinelli e intitolata “Il libro dei bambini terribili”. Nel 1969 Umberto Eco, che all'epoca lavorava presso la casa editrice Bompiani, fece acquistare all’editore i diritti di Mafalda e ne pubblicò il primo libro “Mafalda la contestataria” per il quale scrisse una presentazione dal titolo “Mafalda o del rifiuto”.
Il 25 giugno 1973 Quino si congedò dai suoi lettori del settimanale argentino Siete Días, concludendo così le simpatiche avventure di Mafalda.
Simbolo femminile della ribellione contro il consumismo e l'autoritarismo, le sue strisce sono state tradotte in ben 41 lingue.
Mafalda, la bambina arrabbiata e preoccupata per la pace e per i diritti umani,
oggi la ritroviamo cresciuta ma resta sempre la simpatica pessimista; le sue riflessioni disarmanti e amare continuano a far riflettere, soprattutto perchè gli argomenti restano terribilmente attuali.
Da
sempre la bambina paffutella dal caschetto nero pone a sé e ai suoi genitori domande apparentemente ingenue ma disarmanti che evidenziano le contraddizioni e le difficoltà del mondo degli adulti, alle quali è
difficile trovare risposta.
In occasione del 41° Festival internazionale del Fumetto, ad Angoulême in Francia, è stata realizzata una grande mostra itinerante intitolata
"El Caminito", dedicata ai 50 anni di Mafalda e ai 60 anni di carriera dell'autore.
L'espresso pubblica l'intervista fatta all'autore.