"Di tutti gli sport, l’unico che ami veramente è la boxe. Certo, è uno sport che a poco a poco va scomparendo. Ma mi auguro che, nei giorni che mi restano da vivere, ci sia sempre da qualche parte un’arena cui poter andare." (Jack London)
“La magia del ring è diversa da quella del teatro, perché il sipario non cala mai – e il sangue sul ring è sangue vero, e i nasi e i cuori che vanno a pezzi sono veri, e talvolta vanno a pezzi per sempre. La boxe è la magia di uomini nell’atto di combattere, la magia della volontà, della capacità, del dolore, e di rischiare tutto per tutto, così che uno possa rispettare sé stesso per il resto della sua esistenza.
Un po’ come scrivere.” (F.X. Toole, "Lo sfidante")
Se il pugilato è la nobile arte della difesa, si può dire che sia nato con l’uomo stesso, in quanto fa parte della natura dell’individuo. Il pugilato come disciplina sportiva invece, nasce nell'antica Grecia. Alcuni incontri famosi infatti sono descritti nell'Iliade e nell'Eneide. Ma la boxe non può essere definita semplicemente come sport, essa è molto di più: uno stile di vita, una filosofia. Il pugilato, nella sua eleganza e nel suo ritmo, è poesia non verbale, uno spettacolo muto, una danza in cui il pugile si identifica con il proprio corpo. È creatività, emozione e passione. Ha in sé qualcosa di primitivo, di ancestrale: la brutalità dei colpi, i corpi che sanguinano, le espressioni drammatiche, il dialogo violento fra i corpi, i muscoli che si contraggono, l’energia e la forza in movimento. Nel Manifesto dell'Adampetonismo, pubblicato da Ardengo Soffici nella rivista fiorentina Lacerba, vi è un confronto tra l’espressione artistica e l’arte del pugilato:
“Che cos’è l’Arte?
L’arte è uno sport del genere della boxe.
C’è fra noi chi ha detto che l’arte è il piacere raffinato della sensibilità che si riflette in un’opera: è dire molto contro la vecchia e anche corrente idea dell’arte missione, dell’arte apostolato; ma l’Adampetonismo non può restare in questi limiti dilettanteschi. L’Adampetonismo stabilisce dunque che l’arte è lo sfogo di un eccedente d’energia muscolare, esattamente, ripeto, come la boxe e il foot-ball.
E di questi due sports deve seguire le norme.”
Ma la boxe non è solo fisicità e corporeità. Il pugilato è scienza, movimenti precisi, studio dell’avversario, strategia e tecnica. Il pugile deve disciplinare il proprio corpo, ma anche la mente. La boxe spinge l’uomo a conoscere i propri limiti, a sfidare sé stessi prima che l’avversario. Il pugile è un funambolo che oscilla tra la brutalità del gesto violento e la precisione maniacale dell’atto.