L'inverno olandese della fame (Hongerwinter)

La carestia olandese del 1944 (in lingua olandese: «Hongerwinter», l'inverno della fame), è stata una carestia che si verificò negli ultimi mesi prima della fine della seconda guerra mondiale

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Luciano
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Ultimo aggiornamento: 20/01/2023

Durante il duro inverno del 1994-1945, una larga parte dei Paesi Bassi, che erano occupati dal regime tedesco, soffrì di una grave mancanza di cibo e di carburante che causò la morte di 20.000 civili. Questa carestia, conosciuta come ‘l’inverno della fame’ (in olandese Hongerwinter), sarebbe durata fino alla resa delle forze tedesche nel maggio 1945. È l'unica carestia della storia di cui si conoscano l'inizio, la fine e le numerose conseguenze sanitarie.

Nel settembre del '44 fu avviata l'Operazione Market Garden, una delle più vaste operazioni alleate durante la Seconda Guerra Mondiale.

Ebbe luogo con l’obiettivo di assicurare agli Alleati i ponti chiave sui fiumi Mosa, Waal e Reno nei Paesi Bassi, in modo tale da permettere lo sfondamento della Linea Sigfrido che proteggeva il cuore della Germania. Gli Alleati speravano di poter raggiungere il più velocemente possibile Berlino e concludere la guerra entro Natale. Il governo olandese in esilio si era appellato ai ferrovieri olandesi affinché scioperassero in supporto dell’operazione Market Garden. Lo sciopero avrebbe dovuto danneggiare le infrastrutture olandesi ed evitare che l’esercito tedesco potesse muovere le sue forze e i suoi rifornimenti velocemente ed efficacemente al fronte. All’appello risposero 300.000 lavoratori che entrarono in sciopero. Questo creò problemi logistici per le truppe tedesche, ma contribuì anche alle carenze di cibo nelle province occidentali. Le rappresaglie degli occupanti tedeschi aggravarono la situazione. L’esercito tedesco prese il controllo della rete ferroviaria e tagliò i trasporti di cibo e di carburante alla parte Nord-Occidentale dei Paesi Bassi per sei settimane.

Nel frattempo le prime avvisaglie di un’incombente carenza di cibo raggiunsero il governo olandese in esilio a Londra. Inizialmente nessuna azione fu presa; i funzionari olandesi e il comando supremo alleato speravano infatti che la parte Nord del paese sarebbe stata liberata dopo il completamento dell’operazione Market Garden, la più vasta operazione aviotrasportata nella storia dei conflitti armati. Questo tuttavia non avvenne, perché l’operazione fallì e il paese si divise nel Nord occupato e nel Sud ormai libero.

Per l'inizio del novembre 1944 l'embargo fu parzialmente allentato, e le autorità tedesche permisero trasporti di cibo limitatamente alle vie d'acqua, ma era già arrivato un inverno insolitamente precoce e rigido. I canali gelarono e divennero non navigabili per le chiatte. Nelle città occidentali le riserve di cibo si esaurirono rapidamente. Le razioni di cibo per gli adulti in città come Amsterdam scesero a 580 kilocalorie alla fine del mese di febbraio 1945.
Durante quell'inverno, che sarebbe rimasto inciso nella memoria degli olandesi, i Paesi Bassi diventavano uno dei principali campi di battaglia del fronte occidentale. La stagione fu caratterizzata da un insieme di fattori che contribuirono alla denutrizione della popolazione: l'inverno stesso fu insolitamente duro e, insieme ai vasti e diffusi effetti distruttivi della guerra, durante la ritirata l'armata tedesca distrusse le paratie e i ponti per allagare il paese e impedire l'avanzata degli Alleati, il che rovinò molta terra coltivabile e rese il trasporto delle riserve disponibili ancora più difficile.
Per cercare il cibo la popolazione era disposta a camminare per centinaia di chilometri nel tentativo di raggiungere le fattorie per poter scambiare beni preziosi con cibo. Si giunse a mangiare anche i bulbi dei tulipani e le barbabietole da zucchero. Mobili e case vennero smantellati per riscaldarsi. Dal settembre 1944 all'inizio del 1945 circa 18 000 olandesi trovarono la morte. La carestia olandese del 1944 ebbe fine con la liberazione dei Paesi Bassi da parte delle forze Alleate nel maggio dell'anno seguente. Subito prima un certo sollievo fu fornito dal "pane svedese", pane cotto nei Paesi Bassi prodotto con farina inviata dalla Svezia. Subito dopo gli occupanti tedeschi permisero alla Royal Air Force di sganciare aiuti in cibo sui territori occupati nella cosiddetta Operazione Manna. I due eventi sono spesso confusi, tanto che spesso si commemora il pane sganciato dagli aerei, cosa mai avvenuta.

Conseguenze
La carestia olandese del 1944 è rimasta, nella memoria pubblica del paese, come l'unica carestia moderna direttamente riconducibile all'azione di forze occupanti. I documenti dell'epoca riguardanti l'evento sono molto numerosi: le autorità sanitarie olandesi hanno infatti aggiornato i registri sanitari di tutti i cittadini alla fine della guerra, accorgimento che permise agli scienziati di misurare gli effetti della carestia sulla salute umana.

Già nel 1945 si riconobbe come la carestia potesse essere studiata per misurare, ad esempio, gli effetti della malnutrizione materna sullo sviluppo del feto. Sono stati fatti numerosi studi epidemiologici che hanno mostrato come i soggetti esposti alla carestia materna in epoca fetale soffrissero, rispetto ai nati nei periodi precedenti o seguenti la carestia, di un aumentato rischio di obesità, ipertensione, diabete di tipo II e disturbi psicopatologici (schizofrenia e depressione) trasmessi ai discendenti con meccanismi epigenetici*. Un effetto, quest'ultimo, che prese rapidamente il nome di "De Hongerwinter".
L’orrendo “esperimento sociale” dei nazisti nei Paesi Bassi produsse uno straordinario set di dati riguardanti le persone che avevano ridotto alla fame. I sopravvissuti all’inverno della fame furono studiati per tutta la vita e i loro problemi di salute, causati dall’embargo alimentare del Reich, hanno fornito informazioni fondamentali sugli effetti della malnutrizione. Il fatto inaspettato è che parte di questi problemi si sono trasmessi anche ai loro figli.

Nei mammiferi le modificazioni epigenetiche tendono a tornare allo stato originale a ogni nuova generazione, ma in un numero molto ristretto di casi possono trasmettersi anche per un paio di generazioni. I figli dei bambini dell’inverno della fame non erano più piccoli, né avevano un aumentato rischio cardiovascolare; in compenso erano però più grassi, o meglio presentavano più spesso adiposità neonatale, che nella vita adulta si associa a un maggior rischio di sviluppare il diabete o altre patologie. Era la prima volta che si osservava un risultato simile negli umani, e dimostrava che ciò che accade a una madre può non solo influenzare i figli, ma anche i nipoti.

L'epigenetica si occupa dello studio di tutte quelle modificazioni ereditabili che portano a variazioni dell'espressione genica senza però alterare la sequenza del DNA, quindi senza provocare modificazioni nella sequenza dei nucleotidi che lo compongono. In altre parole, l'epigenetica può essere definita come lo studio di quelle variazioni nell'espressione dei nostri geni, che non sono provocate da vere e proprie mutazioni genetiche, ma che possono essere trasmissibili.

Fonte: Wikipedia

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