Forse non tutti sanno che l’espressione “Anni di piombo” deriva dall’omonimo film di Margarethe vonTrotta del 1981 il cui soggetto era l’analoga condizione reazionaria e terroristica vissuta in quegli anni nella Germania dell’ovest. Il periodo compreso tra gli ultimi anni sessanta ai primi anni ottanta vide agitazioni di massa per una volontà di cambiamento della visione collettiva della società, che interessarono tutta l'Europa e gli Stati Uniti. Le manifestazioni erano composte da gruppi che trasversalmente appartenevano alla fascia studentesca e operaia ma agitazioni e contestazioni provenivano anche da femministe, divorzisti, e da attivisti per le parità razziali. E’ in questo calderone di proteste che anche in Italia ci si rivolge alla classe dirigente, per far pressione su cambiamenti e riconoscimenti di diritti. Forse come mai prima d’ora il popolo sente il cambiamento di un’epoca e pretende che sindacati e politici siano effettivamente rappresentanti della volontà popolare apportando riforme e innovazioni in quello che verrà definito l’Autunno caldo. Tra le forze in campo si formarono anche gruppi politici organizzati extraparlamentari le cui ideologie andarono via via estremizzandosi fino a sfociare nell’estremismo di destra e di sinistra. La contrapposizione tra forze neofasciste come Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale e nuovi movimenti di estremisti di sinistra quali Prima linea e le Brigate Rosse provocò degenerazioni e disordini in molti scioperi, in cui la numerosa partecipazione rese difficile la gestione della folla. Lo sciopero come manifestazione e protesta civica di dissenso e quindi astensionismo al lavoro, divenne sempre più un’espressione violenta presa a pretesto da queste organizzazioni per creare attacchi mirati di intensità sempre maggiore. Anche se non fu la prima vittima, la morte dell’agente Antonio Annarumma durante una manifestazione di piazza, segnò idealmente l’inizio di una lunga scia di sangue e morte che non risparmiò i comuni cittadini. Azioni eclatanti volte soprattutto ad inasprire gli animi sfociarono in attentati che dapprima centrarono solo obiettivi mirati, per poi degenerare in attentati che oltre a coinvolgere forze dell’ordine e attivisti, non risparmiarono comuni cittadini con il chiaro intento di effettuare una strategia del terrore.