Giulio Natta (Porto Maurizio, 26 febbraio 1903 – Bergamo, 2 maggio 1979) è stato un ingegnere e accademico italiano. È stato insignito del premio Nobel per la chimica insieme con Karl Ziegler nel 1963 per "le loro scoperte nel campo della chimica e della tecnologia dei polimeri"[1], per la messa a punto di catalizzatori capaci di orientare la stereochimica della reazione di polimerizzazione del propilene producendo polipropilene isotattico.
L'invenzione della plastica: il Moplen
Moplen è stato il marchio registrato di una nota materia plastica, il polipropilene isotattico (indicato chimicamente con la sigla PP-H), ottenuta tramite reazione di polimerizzazione a partire dal propilene. Tale materiale è da considerarsi profondamente innovativo perché, sia per le sue caratteristiche di resistenza meccanica, sia per l'economicità di lavorazione, ha rivoluzionato l'industria dei materiali termoplastici. Il Moplen è, ancora oggi, una delle materie termoplastiche più utilizzate nell'industria, trovando largo impiego nell'ambito idrosanitario (tubi di scarico e sifoni) e casalingo (vasche, secchi, scolapasta).
Il polipropilene isotattico fu scoperto negli anni cinquanta da Giulio Natta. L'invenzione valse a Natta il Premio Nobel per la chimica del 1963.
Il Moplen era prodotto dalla Polymer e dalla Montesud (controllate della Montecatini, poi Montedison). Lo stabilimento di Terni dove si produceva il polipropilene era gestito dalla controllata Polymer, mentre quello di Brindisi era invece gestito dalla controllata Montesud. Nel 1971, la Polymer si fuse poi per incorporazione nella Montefibre, ma il settore fibre Merak e Neofil fu separato da quello della plastica, che si sviluppò soprattutto per le pellicole trasparenti Moplefan usate nel confezionamento dei prodotti alimentari.
Dopo complesse vicende societarie, il settore è passato alla Basell formata da BASF e Shell.
[Fonte: Wikipedia]