Winnie e la grande guerra, scritto da Lindsay Mattick e Josh Greenhut

Lo sapevate che Winnie the Pooh, l’orso più tenero e famoso del mondo, è esistito davvero?

Creato da:
Genny
Sei in: Bibliografie
Ultimo aggiornamento: 26/04/2021

Lindsay Mattick, una dei due autori della storia, è la vera pronipote del tenente Harry, l’amico inseparabile di Winnie, e si occupa di diffondere in tutto il mondo, attraverso i suoi libri, la vera storia dell’orso Winnie the Pooh. In questo romanzo la narrazione vista dalla prospettiva dell’orsetta, intreccia i dialoghi dell’autrice con il figlio Cole mentre gli racconta la vera storia del suo vecchio e inseparabile orso di peluche.
La storia comincia nei primi del '900, fra i boschi del Canada, dove viveva una piccola orsa con la sua mamma. 
Un giorno, un terribile cacciatore che uccideva animali selvatici per ricavare guadagno dalle pellicce, uccise la madre. Il nipote di questo, di animo ben più sensibile, pregò il nonno di risparmiare la cucciola. Sapendo che era troppo giovane per poter sopravvivere da sola nei boschi la portarono a casa con loro. Per qualche tempo il ragazzo si occupò di lei ma quando cominciò a fare danni nella fattoria il vecchio decise di sbarazzarsene. Così la portò in stazione, dove c’era un gran via vai di soldati che partivano per la guerra, per riuscire a venderla. Lì incontrò il tenente Harry Colebourn, che preso dalla tenerezza decise di adottarla. Winnie divenne la mascotte dell’esercito della seconda brigata di fanteria. Harry era il veterinario dell’esercito e la compagnia e l’aiuto di Winnie si rivelarono per lui davvero preziosi. Per la piccola orsa non fu difficile farsi ben volere da tutti, fece amicizia con i cavalli, capre e topi,  e quando l’esercito attraversò l’oceano per andare in Europa a combattere la Grande Guerra, Harry la portò con se. Rimase con lui finché la situazione non degenerò ed Harry fu costretto a trovare per lei una sistemazione più sicura allo zoo di Londra. 
Mentre fuori dalle mura la città era assalita dai bombardamenti, nella sua gabbia Winnie sentiva terribilmente la mancanza di Harry e della sua vita precedente. Per fortuna c'erano tante persone che per distrarsi dalla guerra si riversavano allo zoo, e alcune di queste cominciarono a farle visita quotidianamente perché trascorrere del tempo con l’orsa li faceva sentire meglio:
<<“Ecco perché sono qui” Winnie si avvicinò e ficcò il naso dritto nella faccia della signora Mappin. “Io aiuto gli altri a stare meglio!”>> 
Una storia di amicizia unica e speciale fra uomo e animale, che si intreccia agli eventi bellici della Grande Guerra, vista con gli occhi e il cuore di un'orsetta.

In fondo al testo troverete l'album di famiglia, con il diario, le foto e tutta la documentazione appartenente al bisnonno dell'autrice attraverso la quale si è ispirata per la sua storia.
L’illustratrice Sophie Blackall grazie alle illustrazioni di La vera storia dell’orso Winnie si è aggiudicata il prestigioso Caldecott Award.

 

Come nasce la storia di Winnie
Cristopher Robin Milne nasce nel 1920, da Alan Alexander Milne e Dorothy, conosciuta come “Daphne”. Daphne apparteneva all’ambiente agiato della borghesia inglese, mentre Alan era un giovane tenente dell’esercito che si era distinto per meriti militari e si era affermato anche come autore letterario. La storia della coppia, per quanto apparentemente perfetta, in realtà fu molto travagliata; speravano che Cristopher fosse una femmina e purtroppo non lo accettarono mai completamente, vivendo sempre con distacco il rapporto con il figlio. 

 

 

Durante il periodo dell’infanzia di Cristopher in Gran Bretagna circolava in commercio il primo prototipo di orsacchiotto di pezza fabbricato dalla J.K. Farnell. I genitori del bambino gliene regalarono uno che divenne il suo migliore amico. Inizialmente l’orsacchiotto venne chiamato Edward, ma dopo essere stato in visita allo zoo di Londra e aver conosciuto Winnipeg, una femmina di orso bruno, Cristopher decise di cambiarlo con Winnie.

 

 

In seguito i genitori, per sfuggire al caos della città, decisero di acquistare una tenuta fuori Londra al confine con il Gales, dove la famiglia trascorse molto tempo e fu proprio lì, vicino alla foresta di Ashdown che Milne, guardando suo figlio giocare con l’orso, fu ispirato e cominciò a scrivere le avventure di un orsetto di nome Winnie the Pooh. 

Nel 1960 il Dr. Alexander Lenard, tradusse la storia di Winnie in latino, creando un capolavoro che gode di oltre 21 ristampe e 125.000 copie vendute, tradotte in più di 50 lingue, ebbe un enorme successo e rimase  all’epoca tra i best-seller del New York Times per 20 settimane. Fu l’unico libro in latino ad essere mai riuscito in una simile impresa. 
Nel 1961 Walt Disney acquistò i diritti cinematografici dalla vedova di Milne, Daphne, e così nacquero la serie e i film d’animazione che ancora oggi riscuotono enorme successo fra i più piccoli. 
I peluche originali di Christopher Robin Milne, noti grazie alle storie di Winnie-the-Pooh, sono esposti dal 1987 alla New York Public Library di New York City. 

 

 

 

 

Consigliato da
Genny
bibliotecaria specialista sezione ragazzi

Lo sapevate che Winnie the Pooh, l’orso più tenero e famoso del mondo, è esistito davvero? Vi piacerebbe conoscere la sua storia? 
Allora vi suggerisco di leggere questo avventuroso romanzo che vi condurrà fra i boschi del Canada per scoprire chi era la piccola orsa che ha ispirato i favolosi libri di A. A. Milne. 
Io ho scelto di leggerlo per curiosità, avendo un prezioso ricordo del romanzo originale di Milne letto ormai molti anni fa, ho voluto approfondire la storia di questo personaggio davvero unico nell’immaginario dei bambini. E anche se la storia spazia fra realtà e fantasia, è possibile comprendere quello che accadde realmente in quel periodo storico in cui tutto ebbe inizio.
Le storie di Winnie the Pooh sono ancora oggi un divertimento assicurato per grandi e piccini. Il piccolo orsetto “senza cervello” è buffo oltre ogni modo, le sue battute sono spiazzanti e se avete voglia di leggerlo sono sicura che vi faranno piegare dalle risate. Insieme ai suoi originali amici ne combina di tutti i colori. Spesso finisce nei guai anche solo per un po’ di miele, come per esempio quando resta incastrato per una settimana nella porta d’entrata della tana del suo amico coniglio o agganciato ad un palloncino per raggiungere l’alveare sul ramo più alto dell’albero. Ho trovato questo personaggio talmente adorabile da scegliere Winnie come nome per il mio cane. Vi suggerisco di non soffermarvi sulle versioni Disney, ma di procurarvi le edizioni della Salani, nella collana degli Istrici diretta da Donatella Ziliotto, dal titolo Winnie Puh e La strada di Puh. 

copertina Winnie e la grande guerra

Winnie e la grande guerra

/ Lindsay Mattick e Josh Greenhut
Perché se non ascolti è impossibile sentire. Se credi che qualcuno sia così diverso da te da non...
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