Fridolin è un ragazzino come tanti che, a causa della guerra, è rimasto solo e vaga come un fantasma per la città completamente distrutta dai bombardamenti. Cerca di sopravvivere con quel poco che racimola in giro e alla notte si rifugia nelle poche stanze ancora agibili di un palazzo pericolante. La madre è morta durante uno dei bombardamenti che ha distrutto la loro casa e il padre è stato spedito al fronte. Durante una delle sue ispezioni in giro per la città ormai ridotta ad un cumulo di macerie il ragazzo incontra due fratelli, Karl e Gisella, anche loro sono rimasti soli e non sanno dove andare. Nonostante la sua diffidenza generale verso l’altro, Fridolin decide di ospitarli nel suo rifugio. Gisella, è una bambina molto vivace e caparbia, e grazie alla sua cocciutaggine si farà notare dai vincitori che hanno occupato la città di Land, i soldati d’Oltremare. Fra di loro c’è anche Jella Lepmann che subito si prende a cuore la loro situazione e si mobilita per trasformare un palazzo di periferia in un Centro per Bambini Soli dove possono vivere gli orfani della città. Successivamente il padre di Fridolin riesce a tornare dal fronte, ma la guerra lo ha reso diverso, chiuso e arrabbiato con il mondo. L’uomo vuole a tutti costi lasciare Land e partire per il Sud dove c’è Bert, un compagno conosciuto al fronte, che è disposto ad aiutarli a rimettersi in piedi. Frido subisce ancora una volta, come in passato, le scelte del padre. Si troverà a vivere un vita a cui non era preparato, alzandosi presto al mattino, a fare molti chilometri in bicicletta per andare a lavorare in un forno e poi correre a scuola. Sembra che nessuno si interessi di lui, di come sta o di ciò che pensa, finché un giorno dopo la scuola decide di fare un giro per la città e per caso reincontra Jella. La donna è molto felice di rivedere il ragazzo e a lui rivela tutti i suoi progetti legati alla prossima inaugurazione della mostra internazionale dei libri per l’infanzia dedicata ai bambini del paese vinto. Fridolin resta abbagliato quando scopre scatoloni e scatoloni di libri che arrivano da tutto il mondo. Jella gli mostra un futuro in cui non credeva più, pieno di sogni e di speranza e si lascia coinvolgere dalla donna nell'organizzazione di questa nuova e fantastica avventura.
Un romanzo profondo e toccante che mescola la reale vita vissuta di Jella Lepman con personaggi inventati. Jella fu una donna straordinaria e grazie al suo coraggio e la sua determinazione i suoi sogni di rinascita sono potuti divenire realtà. Una donna che ha creduto fermamente che, dopo la guerra devastatrice, i bambini e i libri potessero essere il fiore nel deserto e la voce per mettere in relazione popolazioni e lingue di tutto il mondo: "i libri sono ponti che ci fanno incontrare persone e mondi sconosciuti". Un modo per riscattarsi da una parte di storia drammatica che nn si può dimenticare e nn si deve ripetere. Come si evince anche dal titolo di questo libro per molti la sua fu davvero una figura rivoluzionaria e che merita di essere conosciuta. Grazie a l’autrice di questo libro finalmente sarà possibile anche ai più giovani, i veri protagonisti di questa incredibile storia.
Per chi desidera approfondire si suggerisce la lettura di:
La strada di Jella : prima fermata Monaco / Jella Lepman ; traduzione dall'inglese di Ilaria Piperno. - Roma : Sinnos, c2009