Nel 1934 Christiane Ritter decide di raggiungere il marito, capitano di lungo corso esperto di navigazione polare, cacciatore e pescatore, all’isola di Spitsbergen, nell’arcipelago delle Svalbard, per trascorrervi un anno.
Sconsigliata da amici e parenti, parte convinta di avere davanti a sé un lungo periodo di quiete, leggendo nel calore e nella comodità della capanna e facendo lunghe dormite.
Tutte le sue aspettative di donna europea si infrangeranno già al suo arrivo.
Si troverà a vivere in una angusta catapecchia foderata di cartoni catramati, riscaldata da una stufa malfunzionante, unica fonte di calore per affrontare l’inverno artico.
Con molto spirito di adattamento si dovrà adeguare alla dura vita dei cacciatori, nutrendosi di carne di animali cacciati nella baia, spaccando la legna per la stufa, andando a prendere l’acqua, lavando e rassettando il piccolo alloggio. In compenso parteciperà a numerose spedizioni lungo la costa e nell’entroterra dell’isola. Imparerà a riconoscere i segnali che preannunciano il maltempo, affronterà da sola una bufera di neve durata nove giorni, nei quali vivrà giorno e notte nel fragore della tempesta e del mare mosso, chiusa nella capanna scossa da un vento furioso.
In questa lotta ingaggiata con la natura scopre una forza che non pensava di avere e trova in se stessa una sicurezza e una spavalderia acquisite con la gioia di combattere contro una potenza superiore. Godrà della bellezza straordinaria del paesaggio. Nel buio della notte polare potrà apprezzare lo spettacolo delle aurore boreali, la bellezza del cielo stellato e della luna, con un’attrazione e un senso di compenetrazione con il paesaggio stesso così forte da confonderla.
Si attua così in lei una graduale trasformazione, il senso di repulsione iniziale si trasforma in una totale “infatuazione” per la vita essenziale in un luogo estremo in cui l’esperienza, la conoscenza e il rispetto dell’ambiente, del clima e della fauna sono essenziali per la sopravvivenza stessa dell’essere umano.
Nata nel 1897, Christiane Ritter è stata un’artista e autrice austriaca. Ha scritto “Una donna nella notte polare” al suo ritorno in Austria dall’isola di Spitsbergen. Da allora è diventato un classico della letteratura di viaggio e del nature writing tradotto in numerose lingue. Christiane Ritter è morta a Vienna nel 2000 all’età di 103 anni (Fonte: Kellereditore.it)
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