Consiglio questo breve romanzo a chi improvvisamente, e magari in tenera età, ha dovuto affrontare un radicale mutamento di vita: una nuova città, nuovi vicini e compagni di scuola, nuovi modelli di comportamento, pensando di poter affrontare il cambiamento senza problemi, per poi scoprire esattamente il contrario. Sarebbe comunque riduttivo leggere “Un piccolo eroe sbeffeggiato” solo per tale motivo, perché questo libro ci permette di osservare, come fosse dentro un terrario, un micro-mondo specchio del Paese dell’autore, la Corea del Sud, alle prese con la povertà, la corruzione, la voglia di riscatto, di affermazione, e di libertà. La classe di una scuola di campagna diventa simbolo della stessa società sudcoreana aprendoci gli occhi su una cultura così lontana dalla nostra visione occidentalocentrica.