Marin è un’adolescente, riservata e sensibile, che scappa da San Francisco dopo che, in un’istante, la sua vita si è letteralmente sgretolata. Il nonno che, dopo la morte della madre, è l’unico ad occuparsi di lei, esce di casa e si disperde in mare. La loro vita insieme è stata per anni fatta di spazi condivisi e di tanti tabù e la sua sparizione la costringe ad aprire gli occhi e guardare cosa si cela davvero dietro quelle stanze abitate solo da lui, dove lei non ha mai trovato il coraggio di entrare. Marin viene travolta dalla verità e in un’istante decide che l’unica via è la fuga, e così scappa, lascia tutto, e anticipa il suo arrivo al college a New york. Ma Mabel, la sua migliore amica, non si arrende, e per le feste Natalizie decide di raggiungerla, di trascorrere con lei tre giorni nel dormitorio vuoto, per capire cosa sia successo e convincerla a tornare, per farle sentire il suo affetto e la sua vicinanza. Certi ghiacciai che si formano dentro però sono difficili da sciogliere. Nonostante il forte senso di solitudine, resiste alle richieste dell’amica, ma certi dolori prima o poi necessitano di essere affrontati. Un romanzo splendido e profondo, che ci parla di lutto e dolore, di amicizia e amore e di molto altro, con una copertina davvero bella e azzeccata.
Tra i 100 migliori Young Adult di tutti i tempi secondo il TIME.
Questo romanzo ha vinto il “Premio Mare di Libri 2024” come “Miglior romanzo per Giovani Adulti”
"Era un'estate di negazione. In cui apprendevo cosa il corpo di Mabel potesse fare per il mio, e cosa il mio potesse fare per il suo. Un'estate passata nel suo letto bianco, con i suoi capelli sparsi sul cuscino. Un'estate passata sul mio tappeto rosso, con il sole sui nostri visi. Un'estate in cui l'amore era tutto, e non parlavamo del college o di geografia, e viaggiavamo sugli autobus e saltavamo nelle macchine e percorrevamo a piedi interi isolati della città in sandali." p. 147