Un’opera straordinaria, straziante, con la quale l’autrice esprime tutto l’amore e il dolore nei confronti del nostro pianeta e del futuro che ci attende.
Realizzata in tre lettere, scritte e illustrate: la prima destinata alla Terra, la seconda al lettore e la terza ad un bambino non ancora nato. Nella prima lettera, il passato, l’autrice riflette sul come la terra si è generata, evoluta e di quanto di essa si conosca poco, quante meraviglie e misteri ancora preservi, quante creature la abitavano e la abitano ancora e che spesso passano minuscole e inosservate sotto i nostri piedi. E l’uomo che con le sue piccole azioni, lentamente ha cambiato il ciclo della storia.
“L’emergenza umana è che abbiamo dimenticato le nostre antiche verità.” p. 250
Nella seconda lettera vi è uno sguardo sul presente, su tutte quelle azioni sbagliate che ci hanno portato al punto di non ritorno in cui ci troviamo, dimenticandoci il mondo al quale apparteniamo, assumendo quegli atteggiamenti di distanza o negazione, come se tutto ciò non ci riguardasse.
“Ma non tutti hanno dimenticato.
I popoli nativi non hanno mai considerato la natura
come qualcosa che si poteva possedere o assoggettare.
Hanno un rapporto reciproco.
Danno e prendono mostrando rispetto.” p. 248
La terza lettera, quella più difficile, al futuro: quali prospettive hanno i nostri figli? Cosa riusciremo a salvare per loro? Quali speranze?
Una lunga e commuovente riflessione, un appello urgente, un invito doveroso a non arrendersi.
“Perché piccole azioni
possono cambiarne il corso.”