Ho scoperto questo libro grazie alla Maratona di lettura ed è diventato uno dei miei libri preferiti. L'ho riletto più volte e ogni volta mi rapisce la sensazione di libertà e la fantasia di alcuni dei racconti contenuti. Non saprei dire qual'è mio racconto preferito ma sorrido sempre rileggendo come l'uomo ha immaginato di volare prima che il sogno diventasse realtà. La bellezza del libro è dovuta anche al fatto che non è rivolto agli appassionati di aeroplani, ma cattura ogni lettore che può leggere tra le righe emozioni e significati che vanno oltre alle descrizioni narrate. La paura del "primo volo", la presenza nascosta di qualcuno che ci guarda le spalle e ci insegna senza parole, le fantasie senza confini, la capacità di ritrovarsi dopo essersi perso, e la consapevolezza della costante presenza dell'errore, in agguato quando meno te lo aspetti, nascosto dietro la sicurezza dei gesti ripetuti, automatici. Un libro che consiglio anche per la maestria nell'utilizzo delle parole utilizzate da Daniele Del Giudice, che sanno descrivere senza essere ridondanti e svelare la magia dell'incanto anche nelle azioni tecniche più rigorose.