Diana Spencer resta e resterà scolpita per sempre nella memoria e nel tempo. Figura tragica ma allo stesso tempo amata, di cui si ricorda la gentilezza e il sorriso meraviglioso che rivolgeva a tutti. Sono stati girati molti film sulla sua figura, è apparsa persino nella serie tv The Crown. Questo film, però, è l’unico che mi abbia lasciato veramente qualcosa. Premetto che non è propriamente biografico, qualche libertà il regista se l’è presa. Quando decisi di vederlo, mi ero preparata psicologicamente ad un film piuttosto “pesantino”, prima avevo letto varie recensioni. Inoltre il fatto che Lady D sia interpretata da un’attrice che non amo particolarmente, mi portava ad essere curiosa ma non bramavo la visione del film. Ad ora posso dire che si è un film pesante e “da prepararsi psicologicamente”, ma mi ha colpito positivamente. Innanzitutto ho apprezzato moltissimo l’attrice Kristen Stewart, la quale ha saputo rendere benissimo la difficoltà, l’angoscia e il senso di oppressione che la famiglia reale e il marito davano alla principessa. Queste sensazioni si percepiscono tutte durante la visione del film, anche per il fatto che il regista usa inquadrature molto vicine al volto dell’attrice, onde per cui o si trova un’attrice che abbia una buona capacità espressiva oppure questa tipologia di film non ottiene un buon risultato.
La Lady D di Larrain si allontana un po' dalla figura idilliaca e la rende umana, mettendo in evidenza le sensazioni, le preoccupazioni e il disagio della principessa. La Stewart fa capire allo spettatore che Lady D in quel momento vorrebbe essere in tutt'altro posto. Inoltre, Diana trova nella biblioteca un diario di Anna Bolena. Conoscendo la storia della regina, è immancabile per lo spettatore il parallelismo tra le due donne. Esse vanno di pari a passo nella tragedia, quello che mi ha sorpreso è che Lady D è affascinata da questo ritrovamento, come se anche lei si immedesimi nella figura della regina. Le ambientazioni di Spencer rimandano al gotico, basti pensare alla scala diroccata e alla casa abbandonata.
Concludo con la consapevolezza che non sto consigliando un film leggero, ma la bravura dell’attrice e dell’uomo dietro la telecamera rendono questo film un piccolo gioiello che non può andare nel dimenticatoio.