Da un po’ di tempo Conor ha cominciato a prepararsi da solo la colazione, a fare le lavatrici e a buttare la spazzatura. Sua madre sta affrontando un nuovo ciclo di chemioterapia e quando accade ci vogliono alcuni giorni di riposo prima che riesca a risollevarsi. Questa volta però è peggiore delle altre, e la donna ha deciso di chiedere l’aiuto della nonna. Conor non vuole però sentire ragione, è sicuro di riuscire ad affrontare tutto senza l’aiuto di nessuno e poi la sua di nonna non è come le altre: rugosa, sorridente, con i capelli bianchi, che cucina e si occupa della casa; no! La sua è una donna moderna e arida, con la quale non riesce proprio ad andare d’accordo. A scuola poi, da quando Lily, la sua migliore amica di sempre, ha deciso di spifferare il suo segreto a tutti, è diventato un inferno. Sia i compagni che gli insegnanti lo trattano diversamente, sembrano compatirlo:
“<<Mia madre ha detto che dobbiamo essere comprensivi con te – disse infine Llily. – Per via di tutto quello che stai passando.>> E per un attimo il sole parve nascondersi dietro le nuvole. Per un attimo Conor credette di vedere tutt’intorno a sé dei fulmini improvvisi, li sentì pronti ad esplodere nel cielo, attraversare il suo corpo e uscirgli dai pugni. Per un attimo si sentì quasi capace di afferrare l’aria, di farla mulinare intorno a Lily e farla a pezzi…” p. 81
E poi c’è Harry e i suoi seguaci, che lo hanno preso di mira, non fanno che infastidirlo e metterlo nei guai. A tutta questa situazione già di per sé molto difficile si aggiunge l’arrivo inaspettato di suo padre dall’America, con il quale i rapporti dopo il matrimonio con la nuova compagna si sono deteriorati. Ma a preoccuparlo più di tutto sono gli incubi notturni: ogni sera, esattamente a mezzanotte e sette minuti, il grande tasso, conosciuto anche come albero della morte, che si trova nel suo giardino prende vita e viene a bussare alla finestra della sua camera. L’albero sconvolge le certezze del ragazzo che non riesce più a scindere il sogno dalla realtà. Questa presenza apparentemente selvaggia e minacciosa però, non è li per fargli del male, il tasso vuole narrargli tre storie, tre racconti sulle altre volte in cui si è alzato ed ha scelto di camminare:
“Le storie sono fra tutte le cose le più selvagge, tuonò il mostro.
Le storie inseguono, predano e mordono.”; p.47
Questo patto vuole che al termine Conor racconti la quarta storia, la sua, la verità.
Il tasso è di per sé una pianta tossica, ma il suo principio attivo è utilizzato in alcuni farmaci proprio per la chemioterapia, e quando Conor lo scopre spera che l’albero sia li per riuscire a guarire sua madre, ma forse non è per lei che ha scelto di camminare ancora.
L’ideatrice di questo romanzo fu Siobhan Dowd, una delle autrici pluripremiate più rilevanti della letteratura internazionale per ragazzi, nel 2009 è stata la prima autrice insignita postuma della prestigiosa Carnegie Medal, purtroppo morta prematuramente per cancro all’età di 47 anni. L’idea per questo libro è stata raccolta da Patrick Ness, un’altra figura di spicco del panorama internazionale, anch’egli vincitore per ben due volte del Carnegie Medal. Nonostante i personaggi già in parte delineati e la forte impronta folkloristica irlandese di Siobhan Dowd, Ness ha saputo apportare un grande contributo all’opera per la carica emotiva e la scelta linguistica. A valorizzare ulteriormente questo splendido romanzo sono le illustrazioni, tanto inquietanti quanto potenti, di Jim Kay.
Questo capolavoro si è aggiudicato nel 2012 la Carnegie Medal (a Ness) e anche la consorella Kate Greenaway Medal (a Kay), una doppietta unica negli oltre cinquant'anni di storia del premio.
Nel 2016 è uscita la versione cinematografica del libro diretta da Juan Antonio Bayona. Nelle motivazione scelte per suggerirne la visione in 116 fim da guardare prima dei 16 anni, scritto da Manlio Castagna troviamo:
- Perché rende palpabile la paura più radicata nei bambini: quella di perdere i propri genitori. E lo fa deformando un terrore reale in una narrazione fantastica.
- Perché ci mostra con efficacia il potere terapeutico delle storie.
- Perché ci ricorda che ogni tanto è sano non condannare il proprio lato aggressivo, quando le emozioni sono incontenibili.