Bianca vive una vita tranquilla, da sempre trascorre le sue giornate principalmente con il fratello maggiore Carlo e il suo cane Birillo. I genitori hanno un bar sotto casa che occupa quasi tutto il loro tempo e i due ragazzini si sono abituati presto a fare molte cose senza il loro aiuto. Carlo a scuola è brillante, mentre Bianca si impegna sempre molto e se la cava senza problemi; i suoi migliori amici da sempre sono Olivia e Chicco, entrambi appassionati ballerini, e poi c’è Michele, il ragazzo che occupa il suo cuore…
Tutto cambia improvvisamente quando Carlo decide di trasferirsi a Parigi per andare alla Sorbona. Bianca comincia a sentire un enorme vuoto e le cose peggiorano quando il ragazzo lascia Greta, la sua fidanzata storica, nonché compagna di classe di Bianca. Greta sembra non volersene fare una ragione e sfoga il suo malessere su Bianca, prima con piccoli dispetti poi con incidenti sempre più gravi. L’anno per Bianca si prospetta tutto in salita, l’unica che apparentemente sembra dimostrarle comprensione e amicizia è la sua compagna di classe Mila.
Il romanzo per tutta la prima parte alterna i capitoli del racconto dei fatti con parti del diario scritto dalla penna di chi compie le piccole e grandi cattiverie nei confronti di Bianca. Sul diario vengono descritti i sentimenti e ogni gesto compiuto, studiato e premeditato al minimo dettaglio. Ciò che accade è spiazzante, di una ferocità che non vuole lasciare scampo. La vita di Bianca viene smontata pezzo per pezzo, negli affetti, nella scuola, nella società, viene violata ogni forma di privacy, viene privata di tutto, anche delle attenzioni del suo cane. Alcuni passi sono così colmi di tensione, rabbia e angoscia che sembrano annientare ogni speranza. Ma sarà la verità, scagliata brutalmente come una breccia contro il cuore di Bianca, a dare la svolta e a permetterle piano, piano di trovare la forza per risollevarsi. Perché anche quando sembra tutto perduto la vita invece ci riserva sempre una seconda occasione:
“Che ci sia bisogno del buio per vedere la luce è banale.
Eppure non lo è.”
La seconda parte del romanzo assume una dimensione nuova, quasi spirituale, i ritmi si fanno più lenti, ci sono poche parole ma tanti piccoli gesti, sguardi e attenzioni profondi e pieni di poesia, tutto viene avvolto dai suoni e dai profumi della natura:
“Ecco com’è volare.
Volare ti riporta a te stesso, come se tutto il resto esistesse per contenerti e per liberarti. Quando vinci la gravità e cavalchi le correnti scopri il tuo peso e i tuoi limiti, e quando risali su un alito di vento in un raggio di luce, il cielo ti strappa dal suo corpo e ti consegna al sole. Il tempo si dilata e si restringe, la paura svanisce e resta solo quello che sei davvero, i tuoi muscoli, le tue ossa, i tuoi pensieri più profondi, il tuo cuore che batte e la tua voce che grida perché quello che provi è così travolgente che ti esplode nel petto,
come un amore, come una stella, come il mare in tempesta.” p. 232
Questo romanzo ha ricevuto nel 2021 il Premio Andersen come miglior libro oltre i 15 anni.