Ruggine americana

un romanzo del 2009 scritto da Philipp Meyer

Creato da:
Gerardo
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Ultimo aggiornamento: 15/04/2023

Buell, Pennsylvania. La crisi economica ha svuotato le fabbriche un tempo strapiene di operai, il lavoro non c'è o comunque è altrove. Chi rimane vede il sogno americano frantumarsi ogni giorno di più, in una comunità che diventa via via più povera e con sempre meno speranze di un futuro roseo.
Isaac e Billy sono due grandi amici ventenni che per diversi motivi non si sono allontanati dalla cittadina. Isaac è un piccolo genio che ha deciso di non partire per il college e rimanere col padre vedovo, paralizzato da anni a causa di un incidente sul lavoro, al contrario della sorella Lee che si è trasferita sulla costa orientale del paese, frequenta una prestigiosa università e si è sposata con un giovane benestante. Billy a scuola era un promettente giocatore di football, con le potenzialità per arrivare lontano e una borsa di studio già in tasca, ma contrariamente al parere di amici e parenti ha scelto di rimanere a vivere con la madre in una casa container, passando da un lavoro a un altro e da un guaio a un altro.
All'insaputa di tutti, ad eccezione di Billy, Isaac matura la decisione di fuggire in California e una notte mette in pratica i suoi propositi. Si appropria di quattromila dollari del padre e, zaino in spalla, si mette in viaggio, accompagnato da Billy almeno per il primo tratto. Gli avvenimenti di estrema gravità che si verificheranno durante quella prima notte porteranno a conseguenze serie per tutte le persone a lui legate: il padre, Lee, Billy, Grace (la madre di Billy) e Harris, sceriffo del posto e legato sentimentalmente a Grace.

 
Consigliato da
Gerardo

Quando si è alle prese con un dado arrugginito, la prima impressione è che non verrà mai via. Chissà da quanto tempo è lì e come fa a reggere, in quale momento ha iniziato a diventare tutto rosso e quando poi si è ridotto in quello stato. Quando poi si sblocca, mentre gira cade una polvere rossa accompagnata da uno stridio fastidioso, con la sensazione che la filettatura ormai fragile si sbricioli attorno alla vite. La ruggine è il segno visibile e tangibile dell'umanità che se ne va. Quando le gente smette di lavorare, lei comincia. Agisce implacabile, scava, soffoca, sporca, aiutata dal tempo e dalla pioggia, e accompagnata dalla natura che ha di nuovo il sopravvento come sempre accade non appena ne ha l'occasione, con le radici delle piante che sbucano da qualsiasi fazzoletto di terra, come se le costruzioni dell'uomo fossero solo un impiastro da sopportare, con un occhio l'orologio in attesa che vengano abbandonate. La ruggine non ha fretta, ma è rapida. Quando si fatica a distinguere il colore originale, è troppo tardi. Avvolge le ruspe abbandonate sui prati, le bielle invendute già accatastate e pronte per il trasporto, gli scheletri delle immense fabbriche dismesse o in parte smantellate. E dopo essersi diffusa sulle cose inanimate, sembra trasferirsi e insinuarsi anche nelle persone, intaccandole e corrodendole nel profondo. A cominciare dai due protagonisti, amici diversissimi tra loro, entrambi dotati di potenzialità per emergere, uno nello sport e l'altro negli studi, ma che rimangono al palo, esempi dell'imbruttimento di una società fondata su un benessere effimero che si credeva perpetuo e impantanati nei luoghi natii, forse destinati a replicare la vita degli adulti che hanno visto invecchiare di colpo all'arrivo della crisi economica che, come la ruggine, si è manifestata pian piano, per poi accelerare e avvolgere tutto.
Consiglio la lettura di questo romanzo per la potenza delle continue e forti contrapposizioni che ne caratterizzano la narrazione, suddivisa in capitoli che alternano le vicende e soprattutto il punto di vista dei personaggi principali. Lunghi monologhi interiori, chiari, lucidi si scontrano con dialoghi inconcludenti fatti più di silenzi che di parole. La fotografia delle industrie diroccate contrasta con la bellezza che una natura fatta di ampi spazi, grandi fiumi, praterie e montagne imponenti sa regalare e di fronte alla quale gli stessi protagonisti del romanzo rimangono sovente incantati. Le relazioni affettive tra persone che pur si vogliono bene paiono sempre sul punto di slegarsi, allontanandole definitivamente, rischiando di infondere l'errata convinzione di poter contare solo su se stessi. Allo stesso modo di come, all'arrivo della crisi, una società fortemente individualista non è stata in grado di assorbire il colpo, lasciando che le strutture sociali collassassero e che ognuno cercasse di sopravvivere con le sue forze. Ma lo spirito di sacrificio che i personaggi mostrano nei confronti dei loro cari è forte, anche e soprattutto quando non c'è nessuno a guardare. Forse all'esplosione può seguire un'implosione, in cui tutto si concentra in un punto da cui ognuno a modo suo può ricominciare.

copertina Ruggine americana

Ruggine americana

Meyer, Philipp
A Buell, in Pennsylvania, il sogno americano prende la ruggine accanto alle fabbriche chiuse e alle acciaierie dismesse. Il lavoro che se ne va lascia dietro di sé una comunità in cui la fine del sogno di una nazione si ripete, ogni giorno, nei sogni infranti dei ...
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