Si può rifiutare un regalo a Natale? Be', in questo periodo dell'anno il regalo che molti canali TV ci donano e che non possiamo proprio rifiutare è un palinsesto affollato di film natalizi. Non fosse per un Campionato mondiale di calcio insolitamente fuori stagione, assisteremmo quotidianamente alle peripezie di indaffaratissimi e indaffaratissime giovani in carriera che, controvoglia e per i motivi più disparati, fanno rientro ai loro paeselli natii, puntini sperduti ai piedi delle Montagne Rocciose, dove ritrovano amori passati e riscoprono i vecchi valori, per decidere infine di non tornare alle loro frenetiche vite, piene di soddisfazioni ma povere di sentimenti, e di sistemarsi per sempre in quei magici luoghi dove sembra che tutto l'anno sia la vigilia di Natale. In alternativa, seguiremmo con crescente e ogni volta rinnovata partecipazione l'arresto del Babbo Natale di turno, che spesso finisce in gattabuia per reiterata violazione di domicilio, in quanto nessuno tranne i bambini crede più alla sua esistenza. Anche qui il lieto fine è dietro l'angolo, solitamente dopo che il personaggio più odioso (che si scopre non essere poi così cattivo) ha ricevuto il regalo che aspettava, venti o trent'anni dopo che la sua letterina diretta al Polo Nord era andata perduta...
Al di là dell'ironia, nelle settimane che precedono il Natale, questi film sono sempre piacevoli da vedere, magari in una serata particolarmente fredda o in un pomeriggio nel fine settimana in cui la nebbia non invoglia a mettere il naso fuori dalla porta. Sono adatti all'approssimarsi delle festività e, tra la neve che cade e le luci intermittenti che creano l'atmosfera, trasmettono gentilezza, calore e spirito di solidarietà.
Ma attenzione, perché non tutti i film ambientati sotto Natale portano con sé un sacco ricolmo di incanto e buon umore, anche tralasciando gli horror sempre più spesso correlati non solamente alla festa di Halloween. Tra le pellicole più amare, oltre all'irriverente e acidissimo "Parenti serpenti" di Monicelli, spicca senza dubbio "Regalo di Natale" di Pupi Avati.
Cinque uomini seduti attorno a un tavolo verde la notte di Natale. Quattro amici (o tali in un passato remoto) e un ospite d'onore, il classico pollo da spennare in cerca di emozioni a costo di lasciare sul piatto una fortuna. Una partita a poker da seguire mano dopo mano in un crescendo per tutta la notte. Una partita in cui tutti gli spettatori, ma proprio tutti, non possono che parteggiare per un solo giocatore.
Si può rifiutare un regalo a Natale? Un regalo che è un'offerta irripetibile. Se accettato significa dire addio a molti sogni, in favore però di un'insperata salvezza. Se rifiutato risolvere tutti i problemi, oppure portare alla rovina. Una generazione sconfitta, quella descritta da Avati in questo coinvolgente film. Una notte che rivolta l'esistenza di cinque persone, tra vecchie ruggini mai risolte, difficoltà presenti, inganni e agguati. E un regalo, gigantesco ma subdolo, inatteso per l'indole dei protagonisti, per come si erano messe le cose, per le possibilità e le speranze che offre e che chiude. Un regalo da accettare o rifiutare, in un'ultima mano che può cambiare il futuro quanto il passato e segnare la vita di tutti.