Quando qui sarà tornato il mare : storie dal clima che ci attende, di Moira Dal Sito

a cura di Wu Ming 1

Creato da:
Emy
Sei in: Bibliografie
Ultimo aggiornamento: 13/07/2023

Questo libro è il risultato di un lavoro corale, coordinato da uno scrittore che a sua volta è lo pseudonimo utilizzato da un gruppo di autori. Il collettivo Wu Ming 1, originario delle terre bolognesi, ha infatti coordinato un gruppo di scrittori non professionisti, che si sono ritrovati a Ostellato, in provincia di Ferrara, tra le mura della biblioteca "Mario Soldati" dal cui anagramma deriva il nome Moira Dal Sito, ovvero l'autore indicato in copertina. Il tema principale del libro è l'inabissamento delle terre del basso polesine che da sempre lottano contro l'acqua, cercando di bonificare quelle che un tempo erano paludi ma anche valli da pesca. Il cambiamento climatico in atto che appare inevitabile e inarrestabile, avrà come alcune delle conseguenze l'ampliarsi del cuneo salino, che renderà infertili le terre, e l'innalzamento del livello del mare che nel brevissimo tempo di 80 anni si riprenderà il territorio del Polesine. Gli scrittori del libro danno per assodato che questo accadrà ed è questa la condizione chiave dell'intero libro. Dividendosi in gruppi hanno dato vita a una serie di racconti concatenati tra loro e inseriti in ordine cronologico. Il primo racconto è ambientato appunto tra 80 anni in cui alcuni tratti del territorio e delle persone che ci vivono sono simili ai giorni nostri, anche se ci sono inserimenti futuristici e previsioni tutt'altro che ottimistiche. L'impoverimento del territorio favoreggia la criminalità e l'emigrazione della maggior parte della popolazione, a cui si sostituisce l'arrivo di persone straniere che, senza altre opportunità, si insediano in questa terra di nessuno governata da bande armate. Pagina dopo pagina il territorio muta assieme alle persone, le atmosfere si incupiscono in una lotta per la sopravvivenza in un territorio a tratti distopico e dove sono presenti nuove tecnologie che non portano comunque ad un benessere collettivo.

 

Il laboratorio sul cambiamento climatico e scrittura collettiva che ha creato questo libro tra il 2019 e il 2020, era parte del progetto transmediale di WM1 Blues per le terre nuove, progetto che durerà diversi anni per saperne di più potete cliccare qui

Per saperne di più su questo libro cliccare qui

 

Consigliato da
Emy
Dopo aver letto le prime pagine introduttive scritte da Wu Ming senti la voglia di chiudere il libro, pensare ad altro e dimenticare quello che hai letto. Come se fosse possibile. Una voce però dice di continuare a leggere, dice che se siamo a questo punto e anche perché ci siamo sempre voltati dall'altra parte. I libri o i film distopici, se così possiamo definire questo libro, sono solitamente ambientati in paesi distanti o in territori non bene definiti in cui si fatica a riconoscersi, oppure in un imprecisato futuro distante da domani. Ma nel nostro caso il territorio in questione ha già una sua data di scadenza. Di questo libro, oltre allo sconcerto per quanto può accadere, mi ha colpito anche la forte nostalgia per un tempo che oggi deve ancora passare, una sensazione presente in ogni racconto. In mezzo a questo mare, emerge la rassegnazione di chi ha già deposto le armi e non crede più che si possa non solo invertire la rotta, ma nemmeno governare il timone per evitare di annegare. Se effettivamente quanto previsto inevitabilmente accadrà e si formerà una nuova Atlantide, mi auguro ottimisticamente che avvenga con modalità diverse e che si trovino soluzioni innovative che permettano di non abbandonare questo territorio, magari chissà creando delle nuove Venezie. A mio parere è sicuramente positivo l'impegno concreto con cui gli scrittori vogliono far luce sulle problematiche climatiche mettendoci di fronte al fatto compiuto, ed è interessante la composizione in diversi racconti indipendenti eppur indissolubilmente legati allo stesso destino.
copertina Quando qui sarà tornato il mare

Quando qui sarà tornato il mare

Dal Sito, Moira
Il grande delta del Po, coi suoi rami vivi e quelli morti. La bassa padana più bassa che c'è: una vasta conca tra Ferrara, Rovigo e la costa, terre strappate alle acque in secoli di bonifiche. Un paesaggio artificiale in equilibrio precario. Oggi il clima cambia ...
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