Sarah è un’astronauta francese molto determinata, che viene scelta per soggiornare un anno intero a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Prima della partenza, però, deve seguire un periodo di formazione nell’Agenzia spaziale di Colonia per prepararsi alla missione. Appena arriva si rende subito conto di essere l’unica donna in tutto il campo di addestramento. Se dimostra che è in grado di superare il periodo di preparazione, può far parte della prima squadra della Proxima, assieme all’americano Marx e al russo Anton Ocheivsky. Prima di poter partire, gli astronauti devono passare dei giorni in quarantena, per diminuire il rischio di diffusione di malattie tra i membri dell’equipaggio. La donna sopporta tutto l’addestramento con non poche difficoltà fisiche, ma il problema maggiore è stare lontano dalla sua figlioletta Stella. La bambina di otto anni anni è molto affezionata alla madre, supporta anche il sogno della stessa, ma è chiaro che il non trascorrere molto tempo assieme crea dei disagi e delle difficoltà nel rapporto. Proxima è un film emozionante e visivamente riuscito, dove sono presenti alcune problematiche attuali che riguardano una donna: lavorare in un ambiente prettamente maschile e dover dimostrare sempre le proprie capacità, il dividersi tra il lavoro e l’accudire i propri figli, problema che si amplifica nel caso di Sarah per il fatto di essere una madre single, il domandarsi se l'andare a lavoro implichi involontariamente trascurare i propri figli. Eva Green dà il volto a Sarah, facendoci emozionare in ogni scena con la piccola Zélie Boulant-Lemesle (Stella). Questo film vuole essere un omaggio a tutte le donne che ogni giorno si dividono tra lavoro e famiglia.