Passaporto all'iraniana, di Nahal Tajadod

Gli iraniani da un'altra prospettiva

Creato da:
Chiara S.
Sei in: Bibliografie
Ultimo aggiornamento: 04/11/2022

Sposata con un intellettuale francese e residente ormai da molti anni a Parigi, l’autrice è alle prese con un’impresa difficilissima a Teheran ovvero il rinnovo del passaporto per il quale sono necessarie fotografie d’identità islamiche che devono rispondere a precisi obblighi, niente capelli che fuoriescano dal velo, niente trucco, niente sorriso. Per tale servizio Nahal si rivolge a un fotografo specializzato e proprio da questo incontro inizierà un’odissea fatta di scontri con la burocratizzazione delle procedure e con l’arretratezza delle strutture politiche e sociali. 

 ...”Ci stringiamo la mano, atto proscritto dalla Rivoluzione. Da quando c’è la Repubblica islamica, questo gesto, in effetti, viene considerato spregevole ed è strettamente vietato. Infatti il contatto della mani di una donna potrebbe eccitare l’uomo, fargli perdere ogni controllo e allontanarlo dalla retta via. Con la Rivoluzione, l’uomo islamico è diventato particolarmente fragile e spaventato...ma ne chiedo spesso il perché”…

 

Con molta divertita ironia Nahal Tajadod rappresenta la vita quotidiana nel paese dei mullah, collocando al centro del romanzo gli abitanti di Teheran: portinai, fotografi, taxisti, traduttori, burattinai, dietologi, amici, tecnici televisivi, domestiche, parenti di ogni grado, restituendoci la visione di un popolo colto, aperto, alla ricerca di una dimensione democratica.

Consigliato da
Chiara S.
bibliotecaria

Consiglio questo libro a chi vuole cogliere il senso di un Paese, un tempo libero e illuminato, e ora dominato dagli ayatollah del fondamentalismo islamico: l’Iran, descritto con tanta ironia e nostalgia da un’autrice di origine iraniana, residente ormai da molti anni a Parigi. Impossibile non pensare all’opera di Mariane Satrapi, Persepolis, e impossibile non divertirsi a leggere la galleria di personaggi che popolano il romanzo così sfacciatamente carichi di umanità e di speranza di poter lasciare anni di oppressione e di povertà. Non si tratta comunque di un libro di denuncia nei confronti del regime, ma di un omaggio che l’autrice intende fare al suo popolo che prova a resistere tra burocrazia e arretratezza continuando a esprimere la propria vitale creatività artistica.

copertina Passaporto all'iraniana

Passaporto all'iraniana

/ Nahal Tajadod
Vuole tornare a Parigi, dove da molti anni ormai vive, l'iraniana protagonista di questo romanzo. M...
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