Il romanticismo della vita sulla strada, macinando chilometri attraverso gli spazi sconfinati della terra delle libertà, lascia spazio a un realismo schietto. Persone che sono come foglie staccate da un ramo, ma che pur senza pace decidono di non cadere a terra e afferrano il vento. Non si arrendono e vagano attraverso il paese, come moderni pionieri alla ricerca dell'oro. C'è un'umanità varia descritta in questo film, ma che presenta tratti comuni: sono soprattutto i discendenti di chi ha contribuito allo sviluppo di una nazione e alla sua grandezza, persone tradite dal quel sistema che assicurava benessere a chi avesse collaborato, che ad un certo punto hanno deciso, per necessità o scelta, di non volerne più fare parte. La maggior parte di loro non tornerebbe indietro anche se se ne presentasse l'opportunità, ormai slegati dalla società e dalle sue convenzioni. Ma anche giovani, che probabilmente questo tradimento l'hanno percepito e hanno scelto di non subirlo, scappando prima che arrivasse il loro momento.
È un film che non descrive solo la provincia povera, lontana anni luce dai grandi centri scintillanti, ma anche la landa desolata legata a quella stessa provincia da fili molto sottili, una terra che ospita i piccoli accampamenti di camper dei nomadi che vivono assieme per il breve periodo in cui in zona c'è lavoro e si salutano a fine stagione con la promessa (e la speranza) di rivedersi l'anno venturo. Il film fotografa gli sguardi tristi ma fieri di chi non vuole farsi sconfiggere, ci regala la visione di un ambiente fatto di ampi spazi silenziosi, ci introduce nei furgoncini un po' miseri ma dagli interni curati con amore, ci mette all'ascolto di dialoghi timidi, ma soprattutto ci pone di fronte agli occhi espressivi della bravissima protagonista e ai pensieri mai rivelati che vi si nascondono dietro. Fern è seguita incessantemente dalla telecamera che diventa il nostro sguardo, curioso, attento, solidale, ma discreto e mai invadente. Ne cattura i movimenti e i sospiri, la quotidianità fatta di piccole e ripetitive attività, la tenacia e la generosità. È un film che va guardato in silenzio, al buio e lontano dalle distrazioni, che forse ha la pretesa di voler lasciare molto, ma che ha anche la capacità di farlo.