Micha, studente di fisica, è intenzionato a recarsi nel paese tedesco di Windholm per venire a capo di un evento unico e drammatico verificatosi quindici anni prima: la marea si è improvvisamente ritirata e l'acqua non è più tornata a bagnare la costa sul tratto di mare di fronte alla località, restando come paralizzata al largo. Contemporaneamente tutti i bambini del posto sono svaniti nel nulla. Micha è convinto che ci sia una spiegazione scientifica a un fenomeno apparentemente inspiegabile e, incassato il parere negativo dell'università, non disposta a finanziarne le ricerche, decide di non arrendersi falsificando i documenti che consentono a lui e a Jana, ex collega e figlia del rettore, di accedere al paese come ricercatori. Da anni infatti l'area dove sorge Windholm è transennata e sotto il controllo dell'esercito, e l'accesso è limitato ai bus turistici o a chi reca con sé un permesso speciale. Ma più i due ricavano e analizzano dati, più appare chiaro che la realtà che hanno di fronte va ben oltre le leggi della fisica... "Noi siamo la marea" è il primo film del giovane regista tedesco Sebastian Hilger, in cui lo stesso fonde scienza e fantascienza per toccare delle tematiche profonde. Di grande effetto è soprattutto l'impatto visivo: l'ambientazione nordica, costantemente in penombra, con pioggia e vento che lasciano solo per brevi tratti spazio a un sole bianco che non è in grado di scaldare, trasferisce allo spettatore tutto lo scoramento della popolazione di un luogo in cui calore e vitalità sembrano affievoliti fino quasi a scomparire.