Sono affezionata ai libri che parlano in prima persona e che si raccontano con ironia.
Niente di Vero è un diario delle esperienze giovanili di chi è nato negli anni settanta ed è sopravvissuto, a proprio modo, alle incongruenze e alle nevrosi dei genitori in un momento di transizione dei modelli culturali famigliari. Il resoconto di una mezza vita che alle soglie di una presunta maturità ripercorre le tappe evolutive e sentimentali di una bambina-ragazza-donna sempre alla ricerca di un equilibrio, ma in constante fuga dal diventare grandi per davvero. A chi piace il genere “diario dei ricordi” non rimarrà deluso, anzi sarà sorpreso nello sfogliare l’album personale dell’autrice e di cogliere tanta verità, audacia e leggerezza. Consigliato a chi si sta chiedendo come si riesce a crescere indenni e liberi dai ruoli assegnati fin da piccoli dalla società (scuola, amici) e dalla famiglia, da madri soffocanti, dalle sofferenze quotidiane e universali. Veronica Raimo ha forse una risposta a tale domanda: è possibile sopravvivere al caos dei sentimenti, alle contraddizioni del destino e del nostro agire, e si può farlo anche con una certa autoironia, senza piangerci addosso.