Sylvain Tesson è uno scrittore, giornalista e viaggiatore francese. Da ventenne ha compiuto il giro del mondo in bicicletta. In seguito ha attraversato a piedi l’Himalaya, ha percorso a cavallo le steppe dell’Asia centrale, ha partecipato a spedizioni archeologiche in Afghanistan e Pakistan ed ha effettuato ancora altri percorsi, a piedi e in bicicletta, nell’Asia centrale.
Nel 2010 ha realizzato un’idea, che aveva in programma da tempo, andando a vivere in solitudine per sei mesi (da febbraio a luglio) in una capanna situata nel sud della Siberia, in riva al lago Bajkal, all’interno della riserva naturale Bajkal-Lena. Di questa esperienza tiene un diario, che uscirà un anno dopo, con il titolo Nelle foreste siberiane (Dans les forêts de Sibérie).
Come un discepolo di Thoreau , si mette alla prova sperimentando una nuova modalità di “viaggio”, alla ricerca di un’intensa vita interiore.
Il villaggio più vicino è a 120 km di distanza, mentre a 30 km di distanza a nord e a sud si trovano le stazioni della riserva dove vivono gli ispettori forestali.
Vive un’esperienza da eremita, conducendo una vita semplice, essenziale ed affrontando le difficoltà che l’ambiente, il clima e la natura gli presentano quotidianamente. La sua motivazione principale è “non pesare troppo sulla superficie del pianeta”.
La vita nella capanna è regolata da un programma scarno ma necessario. Tagliare la legna per riscaldarsi, pescare, leggere, esplorare il territorio circostante, ma soprattutto osservare e restare in ascolto. Ogni tanto incontra gli ispettori forestali o visitatori di passaggio, per ritrovare poi con maggiore felicità la quiete della sua solitudine.
La capanna in cui vive è circondata da boschi di cedri siberiani, pini, betulle. I boschi sono popolati da numerosi animali selvatici, compreso l’orso. Di fronte si estende la vastità del lago Bajkal.
Da febbraio, ancora nei rigori dell’inverno siberiano, fino a luglio ha modo di osservare lo spettacolo del risveglio della natura, lasciando scorrere il tempo ed affidando alla scrittura il compito di registrare e descrivere quei cambiamenti.
Il lago Bajkal, chiamato dai russi Grande Mare o Mare sacro, è il lago più antico e più profondo al mondo e contiene circa il 20% della riserva d’acqua dolce del pianeta. Di eccezionale interesse scientifico per la ricchezza di fauna e flora endemica e per la bellezza dei paesaggi circostanti, è un sito protetto dall’Unesco.