Una storia nella storia, che ci riporta a quel passato doloroso in cui la guerra ha brutalmente condizionato il destino di molti bambini. Giovanna, Caterina e Vittorio sono i protagonisti di questo romanzo, figli della guerra, cresciuti nell’orfanotrofio di Portogruaro, lasciati dalle madri che, dopo aver subito la violenza, sono state giudicate colpevoli e traditrici e infine costrette a liberarsi di quei figli illegittimi che avrebbero fatto scendere lo scandalo nelle famiglie. I tre bambini sono cresciuti in questo luogo come fratelli e quando per Giovanna arriva il momento dell’adozione e del distacco, non sarà facile ricostruirsi una nuova vita. Ad alleviare la sua condizione ci sarà per fortuna la musica e le lezioni di piano con il maestro Lorenzo. A mantenere il legame fra i tre restano le lettere che puntualmente si scrivono, ma quando l’orfanotrofio chiude e anche Caterina e Vittorio devono trasferirsi altrove e diventa sempre più difficile avere notizie l’uno dell’altro. Sarà il destino, ancora una volta, a giocare strani scherzi facendo incrociare di nuovo le loro strade e ad aiutarli a ritrovare quella famiglia che sembrava ormai perduta. Un romanzo appassionante e doloroso, ispirato dalle informazioni storiche puntualmente recuperate dall’autrice nei documenti dell’archivio storico dell’Istituto San Filippo Neri di Portogruaro, grazie alle quali ricostruisce, tesse e intreccia, creando una storia profonda che fa riflettere su quanto i tempi, i modi, gli usi, ma anche le leggi e il contesto storico abbiano condizionato e cambiato per sempre le vite di un epoca.
"Alla fine della guerra ci sono gli orfani dei morti e ci sono i figli dei vivi. E poi ci sono gli orfani dei vivi."