"Ascoltate ragazzi, penso che dovreste sapere la verità secondo me: questa missione non è mai stata designata al successo. Se fossero sinceri ce lo direbbero. Ci direbbero che con tutta la gente che muore, chissene frega dell'arte. Ma sbagliano. Perché è per questo che noi combattiamo, per la nostra cultura, e per il nostro stile di vita. Puoi sterminare una generazione di persone, radere al suolo le loro case, troveranno una via di ritorno. Ma se distruggi i loro conseguimenti, e la loro storia, è come se non fossero mai esistite, solo ceneri, che galleggiano. Quello che vuole Hitler, ed è la sola cosa che non possiamo permettergli."
(George Stout)
Durante la Seconda Guerra Mondiale, in Belgio un gruppo di religiosi sta tentando di salvare delle opere d'arte dai nazisti. Varie opere d'arte sono state rubate dai musei e dalle famiglie nei paesi europei invasi dall'esercito tedesco, e successivamente nascoste. I piani di Hiler sono chiari: esse andranno a costruire il mastodontico Museo del Fuhrer o nel caso lui venga sconfitto o ucciso dovranno essere distrutte. Lo studioso d'arte Frank Stokes convince il Presidente degli Stati Uniti d'America a mettere insieme un gruppo di esperti che cerchi di recuperarle. Questo gruppo viene denominato Monuments Men ed composto da due storici e un esperto d'arte, un architetto, uno scultore, un mercante, un pilota britannico e un soldato ebreo tedesco per le traduzioni. Si viene a formare un gruppo di persone che non hanno più l'età per
entrare nell'esercito, ma vengono addestrati per rintracciare tutte le
opere e metterle al sicuro. Una missione per niente facile!
Il film è basato su fatti reali, ma con alcune modifiche nell'interesse cinematografico, anche i nomi di tutti i personaggi sono stati cambiati. Il vero nome dell'operazione è: Monuments, Fine Arts, and Archives.
Monuments Men è un film che si potrebbe applicare ad ogni epoca storica, un film potente che fa riflettere sul vero valore dell'arte.
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