Quando si parla di Marguerite Yourcenar vengono in mente i grandi romanzi Memorie di Adriano o L’opera al nero, oppure il ciclo di memorie sulla sua famiglia Il labirinto del mondo.
Inutile dire che ogni scritto di questa raffinatissima e coltissima Autrice è un capolavoro di perfezione nella scrittura, nella ricostruzione storica e nell’introspezione dei personaggi e leggere un suo libro è un’esperienza che arricchisce l’animo. Il libro di cui consiglio la lettura è una delle sue opere giovanili, Moneta del sogno (in francese Denier du rêve) definita dalla stessa Autrice nella Prefazione alla seconda edizione del 1959 “uno dei primi romanzi francesi (il primo, forse) a guardare in faccia la vuota realtà nascosta dietro l’ampollosa facciata del fascismo”.
Quando lessi questo romanzo ciò che mi colpì di più fu l’atmosfera livida, carica di tragicità in cui si muovevano i personaggi e che ho ritrovato nel rileggerlo oggi.
Ogni personaggio, descritto nei suoi desideri e nelle sue debolezze, si muove in un mondo che non riconosce il suo senso di solitudine, di incertezza o di stanchezza esistenziale.
La città che fa da sfondo alla vicenda è una Roma notturna, flagellata da un improvviso temporale che rende ancor più tragica la scena, a simboleggiare l’epoca oscura il cui l’Italia si trovava a vivere.
Le vite di questi piccoli personaggi raccontano la Storia meglio di un saggio, con i loro desideri irrealizzati, le loro paure, le loro miserie, i gesti di coraggio, di viltà, di disperazione, di amore, di paura, dove a consolare un’anima disperata può bastare anche solo un bastoncino di rossetto per le labbra.