Danni è un dodicenne come tanti altri, socievole, sensibile, sta bene con tutti. Una volta alla settimana si rifugia nel negozio di Rosa, la titolare della madre, e mentre lei si cura dei suoi capelli, lui gli confida le sue vicissitudini, i suoi sogni. E poi ci sono gli amici stretti, Ambra più grande di lui, figlia della migliore amica di sua madre, con la quale gioca insieme sin da bambini; e Rude, anche lui più grande, schivo, introverso, dedito soprattutto alla musica e al suo pianoforte. Danni era molto legato alla madre ma da un po' lei non c’è più e il padre cerca di fare del suo meglio; fra le cose belle che lei gli ha lasciato c’è l’amore per la ginnastica ritmica. Ma questo in Italia non è uno sport per maschi e così Danni può solo accontentarsi di allenarsi di nascosto con Ambra, che lei una ginnasta lo è per davvero, e aiutarla a preparare le sue esibizioni che lui non si perde mai. Ma se di questa sua passione “al femminile” potesse accorgersene qualcuno? E se gli causasse dei guai o lo mettesse in difficoltà con i suoi coetanei? Molte delle persone che gli sono vicine forse fanno solo finta di non vedere, ma in realtà sono preoccupate che la cosa gli sfugga di mano.
Una storia piena di parole che profumano di poesia, che si posano delicatamente e in armonia danno forma a tante emozioni come la mancanza, la paura, il desiderio, non solo del protagonista, ma di tutti i personaggi. Un romanzo sul coraggio, sulle proprie passioni a cui non bisogna rinunciare e per le quali a volte è necessario anzi lottare. Il romanzo è diviso in cinque atti, tanti quanti gli strumenti della ginnastica ritmica che vengono in questo caso tradotti in poesia. Gli atti sono accompagnati dalle voci del coro delle ginnaste espressi in versi.
"... anche la musica
chiede al corpo la memoria
anche la ginnastica
anche l'amicizia
anche l'amore
anche il dolore
anche il rischio
tutto quello che conta
chiede al corpo di ricordare
di imparare a stare attento
di sapere ascoltare
di fuggire quando è il momento
al cuore
di riconoscere in tempo
la felicità
altrimenti
che senso ha" p. 99