Questo libro occupa un posto speciale nel mio cuore. Ricordo che appena arrivato in biblioteca attirò all'istante la mia attenzione. Quando lo lessi ne scoprii un piccolo gioiello della letteratura per ragazzi. Cos'ha di così speciale ai miei occhi? Maria Antonietta è passata alla storia come una figura "negativa", basti ricordare la famosa frase, priva di fondamenta storiche, che le si associa: «Se non hanno più pane, che mangino brioche», pronunciata riferendosi al popolo affamato.
Lacombe non si interessa minimamente alla storia classica e con l'aiuto della storica Cécile Berly, ci dà una visione completamente diversa dell'ultima Regina di Francia. Questo è un ulteriore motivo per il quale mi sono interessata a questa lettura. Attraverso la corrispondenza tra la Regina, la madre e il conte Fersen, conosciamo la Maria Antonietta nascosta al pubblico, le sue paure, ma anche le sue frivolezze. A questo si aggiunge lo stile particolare e la bravura di Benjanim Lacombe, illustratore francese, che alterna lettere su pergamena in corsivo a dipinti a olio, acquerelli e disegni a matita.
Questo libro lo consiglio a chiunque voglia intraprendere un viaggio nella psiche e nella mente dell'ultima Regina di Francia, ma soprattutto per la raffinatezza e la particolarità che solo Lacombe riesce a dare attraverso il disegno. Le parole della narrazione vengono così arricchite dalle meravigliose illustrazioni.
Per concludere affermo che la lettura di questo piccolo gioiellino vi lascerà deliziati: le parole prenderanno vita e i vostri occhi si nutriranno della matita di Lacombe, facendovi immergere senza nemmeno farvene rendere conto nel diario di Maria Antonietta.