Mafia: i mandanti

il potere spietato

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Emy
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Ultimo aggiornamento: 20/03/2025
Gli ambiti di interesse sono edilizia, appalti pubblici, appropriazione di fondi ministeriali, industrie, commercio illegale, traffico di stupefacenti, licenze, contrabbando e ogni grosso ambito in grado di generare ricchezza. I metodi per ottenere tutto ciò sono ricettazione, corruzione, estorsione, violenza, sequestro, intimidazione, omicidio… Senza assoggettarsi a nessuna regola se non quelle interne al clan di appartenenza e senza guardare in faccia nessuno con la sfacciataggine e l'arroganza di chi si sente in diritto di essere al di sopra di ogni imposizione. Questi sono gli affiliati della mafia, rispettosi solo delle gerarchie interne, dell'onore, pronti a tutto per dimostrare lealtà verso il "boss". Non si deve pensare alla mafia come un problema confinato al sud Italia, perché le affiliazioni mafiose coinvolsero anche il nord e il centro Italia soprattutto tra gli anni '70 e '90. Tra il 1985 e il 1988 si svolsero alcuni processi penali definiti "Maxiprocessi" per il numero elevato di imputati che arrivarono ad essere 475 in quello di Palermo, e che si concluse con numerose condanne ad ergastolo. Ma chi erano i veri capi che comandavano e tenevano le fila delle organizzazioni? Potrà stupire il fatto che nel momento di maggior potenza della Mafia, alcune delle queste menti criminali più alte gerarchicamente come, solo per fare alcuni nomi, Raffaele Cutolo, Salvatore (Totò) Riina o Bernardo Provenzano, erano contadini con la sola licenza elementare o poco più. Come riuscivano allora a manovrare una tale e spietata macchina da soldi con tanto potere da permettersi di sfidare apertamente alte cariche dello Stato, soprattutto magistrati, giudici, forze dell'ordine, politici, ma anche giornalisti scomodi, compiendo efferati omicidi e attentati culminati con l'omicidio di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone nella strage di Capaci del 1992, in cui la violenza dell'esplosione fu un chiaro segnale di fin dove poteva spingersi la Mafia.
copertina A un passo da Provenzano

A un passo da Provenzano

Calapà, Giampiero
Bernardo Provenzano, detto 'u Tratturi dai nemici, zu Binnu dai sottoposti, il Ragioniere dagli inquirenti. Un uomo con molti nomi, capace di restare nell'ombra per quarant'anni e, nell'ombra, in grado di comandare. Prima del suo arresto, avvenuto nel 2006, pochi ...
copertina U siccu : Matteo Messina Denaro

U siccu : Matteo Messina Denaro

Abbate, Lirio
È il 30 giugno 1988. Un giovane varca le porte del commissariato di Polizia di Castelvetrano, Trapani. Non è un nome noto alle forze dell'ordine, il suo. Il ragazzo, interrogato come persona informata sui fatti per un omicidio, dichiara di essere un agricoltore e ...
copertina L'invisibile

L'invisibile

Di Girolamo, Giacomo
Ha fama di playboy esuberante. È appassionato d'arte e archeologia oltre che di automobili e abbigliamento di lusso; ama Diabolike i videogiochi, cita la Bibbia e Daniel Pennac. È un assassino spietato: «Con le persone che ho ucciso» dice «potrei riempirci un cimi...
copertina Il codice Provenzano

Il codice Provenzano

Palazzolo, Salvo
copertina Ho ucciso Giovanni Falcone

Ho ucciso Giovanni Falcone

Brusca, Giovanni
Saverio Loadato ha incontrato in una cella blindata del carcere di Rebibbia Giovanni Brusca e ne ha raccolto la testimonianza: la voce del primo boss della "mafia vincente" che ha scelto la strada della collaborazione con la giustizia. In queste pagine il boss dei...
copertina Matteo Messina Denaro : la mafia del camaleonte

Matteo Messina Denaro : la mafia del camaleonte

Feo, Fabrizio
Crudeltà ed equilibrio, obbedienza e senso critico, regole antiche e moderna lucidità, dolce vita e monastico isolamento. Tutto e il suo contrario. Matteo Messina Denaro è L'Assoluto, così lo chiamano i fedelissimi. Più di un capo carismatico: un oggetto di venera...
copertina L'amico degli amici

L'amico degli amici

È la prima volta che si dice ufficialmente che un politico è "al servizio di Cosa Nostra". Una sentenza talmente grave che avrebbe dovuto sconvolgere l'intero quadro politico. E quello finanziario. Avrebbe dovuto far reagire qualcuno. È successo il contrario. Molt...
copertina Era il figlio di un pentito

Era il figlio di un pentito

Monticciolo, Giuseppe
Giuseppe Monticciolo, il braccio destro di Giovanni Brusca, figura eminente del clan dei Corleonesi, si racconta, dai primi passi nel paese per diventare qualcuno al battesimo di fuoco come killer agli ordini di Brusca, fino alla specializzazione nella costruzione...
copertina I complici : tutti gli uomini di Bernardo Provenzano da Corleone al Parlamento

I complici : tutti gli uomini di Bernardo Provenzano da Corleone al Parlamento

Abbate, Lirio
La biografia dell'ultimo capo dei capi letta attraverso le sue alleanze politiche ed economiche, che attraverso documenti e testimonianze cerca di ricostruire la ragnatela di rapporti che ha permesso a Provenzano di restare libero per quarantatrè anni...
copertina Oltre il buio della mafia

Oltre il buio della mafia

Bugea, Alfonso
copertina Cacciatore di mafiosi : le indagini, i pedinamenti, gli arresti di un magistrato in prima linea

Cacciatore di mafiosi : le indagini, i pedinamenti, gli arresti di un magistrato in prima linea

Sabella, Alfonso
Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca, Pasquale Cuntrera: nomi famosi, nomi infami, che rimangono scolpiti nella memoria di tutti perché rappresentano la mafia delle stragi dell'estate del 1993, dell'uccisione di e Borsellino, del potere di Toto Riina e Bernardo Prov...
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