Le pietre nere, di Guus Kuijer

Un'appassionante avventura distopica

Creato da:
Genny
Sei in: Bibliografie
Ultimo aggiornamento: 09/02/2024

Dolon e suo fratello gemello Omar sono figli di gente che fa parte del popolo dei cavatori e l’unica possibilità futura che gli si prospetta è quella di diventare a sua volta dei cavatori. La loro stirpe lavora 12 ore al giorno, solleva pietre, muove gru, non deve porre obiezioni o domande, ma soprattutto sono privi di parole per esprimersi e dare significato alle cose. La torre, una struttura a più livelli, alta più di venti metri deve essere il loro unico obiettivo e ideale, e per essa dovono dimostrare orgoglio e devozione. Chiunque nutra sentimenti diversi, sogni o pensieri, rischia di essere chiamato in cima, e lì sopra non si sa bene quali cose possano accadere, ma spesso non finisce bene. Le donne invece vengono mandate a coltivare la terra, piegate dal lavoro, devono contribuire alla produzione dei prodotti con i quali scambiano le pietre. Un popolo consumato dal lavoro al quale non è permesso null’altro, sorvegliati notte e giorno da guardiani. E poi ci sono i commercianti, anche loro popolo della torre, ma con un linguaggio dall’accento straniero, dagli usi e costumi differenti e con i quali i cavatori possono relazionarsi solo per ciò che riguarda la torre. I due fratelli sono estremamente diversi, Dolon sente che suo fratello è in pericolo e vuole capire cosa succede davvero dentro la torre. E poi, mentre è giù al fiume qualcuno lo osserva, gli lascia prima un bracciale e poi una poesia d’amore. Il ragazzo dovrà trovare le parole e tutto il suo coraggio per scoprire la verità sul destino che li attende.

 

Consigliato da
Genny
bibliotecaria specialista sezione ragazzi

Un romanzo distopico, pubblicato per la prima volta nel 1984 e giunto finalmente in Italia grazie a Camelozampa, che oltre ad averlo reso con il testo a bandiera e il font in alta leggibilità, ha scelto una copertina che salta subito all’occhio ed è davvero bella e azzeccata. Il romanzo si trova all’interno della collana Spore dedicata ai giovani adulti.
In questo romanzo la trama è sicuramente interessante, spiccano temi del tutto attuali sul rapporto uomo e natura, ma anche le dinamiche fra il potere di chi comanda e lo fa per i propri scopi e interessi, anche con crudeltà, a discapito di tutti gli altri che per sopravvivere spesso sono costretti a scendere a compromessi; e poi i riferimenti religiosi alla costruzione di una specie di “torre di Babele”, pronta al sacrificio pur di raggiungere l’aldilà. Ad essere vincente però è la forma della narrazione: l’autore ha scelto una focalizzazione esterna, ma vi è una grande capacità nel trasportarci all’interno della storia e trasmetterci, in maniera implicita, tutti i pensieri e le angosce del protagonista. 
Traspare forte inoltre il messaggio sull’importanza delle parole, che fa riflettere profondamente e viene da chiedersi se siamo in grado di cogliere davvero, fino in fondo, quanto avere delle parole, poterle usare e conoscerne il significato sia fondamentale nelle nostre vita affinché queste ci permettano anche di porci quelle domande che ci aiutano nelle scelte e fanno luce sulle difficoltà e i problemi che ci attanagliano. E’ una storia che si impregna e non lascia più il suo lettore.

“Le parole di Dramok rimbombavano lugubri nella testa di Dolon. Il vecchio aveva confermato i suoi presentimenti. Nessuna delle sue risposte l’aveva tranquillizzato.
Dolon si alzò.
Fare le domande giuste non placava i pensieri.
E quante domande c’erano ancora che non riusciva a esprimere a parole? Migliaia. Migliaia di domande a cui corrispondevano altrettante risposte allarmanti.” p. 133

copertina Le pietre nere

Le pietre nere

Kuijer, Guus
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