Ho scoperto Bruno Schulz per merito di Ugo Riccarelli, il grande scrittore italiano scomparso prematuramente nel 2013. Il suo bellissimo "Un uomo che forse si chiamava Schulz" mi aveva affascinato e incuriosito. Così, con grandi aspettative, ho letto "Le botteghe color cannella", un libro straordinario, "uno dei massimi esempi di come la letteratura possa riscattare la banalità della vita quotidiana con le armi del grottesco e dell'invenzione linguistica", come scrive la casa editrice Einaudi che lo ha pubblicato. Beh, la pubblicità stavolta è più che adeguata. Un libro da leggere nella vita, che dà senso alla vita.