Tutankhamon è figlio di uno dei più controversi faraoni dell’Antico Egitto: Akhenaton. Gli antichi egizi erano un popolo politeista, cioè adoravano varie divinità. Il faraone era sovrano per volontà divina e la religione era controllata dai sacerdoti. Akhenaton, durante il suo governo, rivoluzionò completamente questo aspetto: concentrò su di sé tutti i poteri religiosi, temendo che i sacerdoti stessero assumendo troppo potere, e trasformò la religione egizia da politeista o pseudo-monoteista, ovvero mantenne la credenza in più divinità pur osannandone una sola: Aton, il culto del disco solare. Questa rivoluzione religiosa venne rafforzata dallo spostamento della capitale da Tebe ad Amarna, nome moderno della città Akhetaton.
È in questo “stato confusionario” che nacque il figlio Tutankhamon. La madre del bambino resta ancora ignota, infatti, viene chiamata dagli storici The young lady. Mentre il giovane faraone cresceva, le scelte di governo del padre non facevano amare la famiglia reale dal popolo e le risorse finanziare del paese erano agli sgoccioli. È a questo punto che Akhenaton morì misteriosamente e il fanciullo divenne faraone all’età di 9 anni (circa 1323 a.C.). Data la giovane età del nuovo faraone gli si affiancò come tutore il Gran Visir Ay, uomo da sempre vicino alla famiglia reale. Tutankhamon doveva anche prendere moglie e fu scelta la sua sorellastra Ankhesenamon.La rivoluzione del padre fu effimera, nel governo di Tut vennero ristabilite tutte le credenze tradizionali e la capitale ritornò sul suolo di Tebe. Come il padre, anche il giovane faraone morì in circostanze ancora ignote, gli ultimi studi hanno escluso però la causa di un colpo alla testa in battaglia. Quando morì aveva appena diciotto o diciannove anni e la morte fu talmente improvvisa che la tomba non era ancora stata terminata. Gli antichi egizi erano convinti nella vita dopo la morte, ma per poter accedere all’aldilà il corpo doveva essere conservato. Ecco il motivo della mummificazione. Nella tomba venivano riposti tutti gli oggetti di uso quotidiano e gli ushabti, ovvero piccole statuine a forma umana che, secondo le credenze egizie, prendevano vita per servire il defunto. Nel caso della tomba di Tutankhamon ne furono trovate 413. Nella prima parte del libro conosciamo quindi la breve vita del faraone, anche attraverso le illustrazioni di Isabel Greenberg.
La seconda parte invece presenta al lettore una delle scoperte archeologiche più affascinanti della storia. Il suo scopritore fu Howard Carter. Si deve precisare che la maggior parte delle tombe egizie venivano saccheggiate in breve tempo. La tomba di Tutanhamon fu sigillata dai suoi sudditi e mai scoperta fino al 4 novembre 1922. Prima della grande scoperta, Carter lavorava con un archeologo americano, Theodore Davis, il quale aveva la concessione per gli scavi nella Valle dei Re. Davis trovò una coppa funeraria azzurra recante il nome del giovane faraone ma nel 1914 lo studioso rinunciò alla concessione degli scavi per motivi di salute. Questa venne acquistata da un amico di Carter, il quale desiderava anche lui lavorare nella Valle dei Re. Il suo nome era Lord Carnarvon. L’arrivo della prima Guerra Mondiale e i costi esorbitanti obbligarono Carnarvon a dare un ultimatum a Carter. Infatti, negli anni successivi al 1914 Carter non riusciva a trovare ulteriori indizi sulla collocazione della tomba, fino al 4 novembre 1922, quando vennero scoperti degli scalini in prossimità del luogo dove era stata ritrovata la coppa azzurra. Pulendo dalla sabbia si scoprì la prima porta della tomba, i sigilli però erano stati aperti dai saccheggiatori. Questa portava ad un corridoio pieno di detriti. Dopo che furono rimossi, si scoprì una seconda porta, questa volta con i sigilli intatti. L’apertura della tomba avvenne il 23 novembre 1922 con la presenza di Lord Carnavon.
Lord Carnavon: “Vedete
qualcosa?”
Carter: “Si! Cose
meravigliose”.
La
luce della candela rivelò centinai di oggetti e quella che sembrava
una parete d’oro massiccio. La tomba era intatta. La scoperta fu
talmente incredibile che porto in tempi brevissimi alla “moda
dell’Egitto”. Moltissimi turisti arrivarono da ogni parte del
mondo e ogni giornale parlava della scoperta.