Erano gli anni 60’ e, mentre gli adulti per non perdere la loro tranquillità si adagiavano alla situazione, i giovani avevano cominciato a riunirsi per discutere di temi importanti. I movimenti giovanili di protesta contestavano la guerra in Vietnam, la mancanza di diritti, le ingiustizie e le disuguaglianze. Organizzavano grandi raduni e, attraverso la musica e il suo linguaggio universale, esprimevano i loro desideri di libertà, pace e amore. Jimi e Carmen erano fra quei ragazzi, i due si trovavano spesso a discutere della società opprimente in cui vivevano. Il colore scuro della pelle e il fatto di essere mancino, erano per Jimi causa di ulteriori limitazioni e cattiverie. Il ragazzo nutriva un forte bisogno di trovare la sua forma di espressione e la sua identità. Fu grazie alla chitarra con una sola corda, vecchia e malmessa, donata da un amico, che cominciò a trascorrere intere giornate a provare, sperimentare e inventare la sua musica. Nonostante i problemi economici, il padre decise di regalargli una vera chitarra, una Supro Ozark bianca e fiammante con la quale Jimi divenne così abile da riuscire a suonare con ambedue le mani. Lavorava alla sua musica giorno e notte e, quando finalmente si presentò l’occasione giusta per esibirsi in pubblico, dovette trovare tutto il coraggio per affrontare la sfida più importante: dimostrare che la sua musica sarebbe riuscita a ispirare tutti quei giovani che credevano nei diritti e nella libertà.
Questo albo fa parte della collana Curci young, nata per avvicinare i giovani alla musica e approfondire conoscenze e curiosità, sui generi, sui protagonisti più influenti e sui brani più famosi. Attraverso la lettura del QR Code con lo smartphone c’è la possibilità di ascoltare online l’anteprima della playlist presente sul cd allegato al volume.
<<Vuoi saperne una davvero ingiusta?>>
Riprese Jimi con un po’ di vergogna.
<<Racconta>> replicò Carmen
<<Oggi sono stato sgridato perché scrivo con la mano sinistra>>
<<E tu sei arrabbiato per questa stupidaggine?>>
<<Certo che sono arrabbiato,
ma un giorno le mie mani
cambieranno il corso della storia>>.