Questo libro mi ha riportata all’infanzia. Ricordo che nei primi giorni di dicembre, assieme all’albero di Natale, si preparava il presepe. L’allestimento prevedeva il coinvolgimento di tutti noi fratelli: chi controllava i circuiti delle luci che dovevano illuminare in più punti il paesaggio, chi procurava il muschio, chi si occupava delle statuine, chi prendeva uno specchio per simulare un laghetto, con una palma a ricordare un’oasi. Poi si procedeva alla composizione della scena, con la capanna di legno, le statuine dei vari protagonisti: Maria e Giuseppe, angeli, pastori, tutti gli animali e, da ultimo, il giorno di Natale si aggiungeva Gesù. I Re Magi, con i loro cammelli, comparivano la mattina del 6 gennaio davanti al bambino Gesù.
L’Epifania era il giorno più atteso, perché nella notte la Befana portava i regali per tutti.
Da noi non c’era Babbo Natale, il suo ruolo era assunto da un’amabile vecchietta (così ci era stata descritta) che a cavallo di una scopa, nella notte gelida di gennaio, girava di casa in casa a portare i doni ai bambini.
Per noi bambini, quindi, il Natale non rappresentava la promessa e la spasmodica attesa dei regali desiderati. Era una festività solenne, che doveva essere festeggiata con grande rispetto, ma senza grandi costrizioni per quanto riguarda la devozione. Non era importante partecipare alle funzioni religiose, l’importante era sentire in sé il significato di quella festa che doveva far riflettere sui concetti di pace, bontà, solidarietà, carità, rispetto degli altri uomini, degli animali e dell’ambiente.
Leggendo i racconti di Selma Lagerlöf, ho ritrovato questi concetti. Le sue novelle, prendendo come spunto episodi della vita di Gesù, quindi non solo la nascita, ma anche momenti successivi, mettono in luce gli aspetti (difetti e virtù) della natura umana, facendo risaltare il momento in cui un individuo, pur partendo da motivazioni non proprio nobili, compie un percorso di autocoscienza, di trasformazione, di rigenerazione, di redenzione.
E allora lasciamoci andare ai racconti di Selma Lagerlöf che nulla hanno a che vedere con slitte trainate da renne, uomini panciuti vestiti di rosso e scintillanti pacchi regalo.
Il vero regalo è migliorare se stessi, per migliorare il mondo…. poi se arriva anche un regalino, meglio!