La notte dell'oblio, Lia Levi

Un romanzo per non dimenticare

Creato da:
Chiara S.
Sei in: Bibliografie
Ultimo aggiornamento: 26/01/2023
Elsa è ebrea e ha due figlie, Dora e Milena; con la sua famiglia trova rifugio sui colli appena fuori Roma, grazie al buon cuore di don Gioacchino che mantiene il segreto sulla loro identità. Dopo la liberazione ritorna a Roma per poter ricominciare una nuova vita, ma senza il marito vittima di un tradimento e per questo arrestato e deportato nei campi di sterminio. Il dolore che prova è immenso, ma nessuno conosce la verità che terrà nascosta soprattutto alle sue due ragazze ritornate finalmente alla quasi normalità dopo gli anni della guerra. La mancanza di ricerca della verità però non sarà un antidoto contro la sofferenza, la storia di ciò che è stato riemergerà con forza, e cancellerà ogni possibilità di riscatto.

Lia Levi, scrittrice, sceneggiatrice, nasce a Pisa nel 1931 e trascorre parte della sua infanzia in Piemonte fino agli anni ‘40 del ‘900 quando con la famiglia, di origine ebrea, si trasferisce a Roma dove tutt’ora risiede. Da bambina dovette affrontare le persecuzioni razziali e si salvò dalle deportazioni rifugiandosi con le sorelle in un convento. 
Ha vinto numerosi premi letterari sia come scrittrice per ragazzi che per adulti, l’esperienza delle persecuzioni razziali vissuta in tenera età si trova alla base dei suoi romanzi di cui il più famoso è probabilmente Una bambina e basta. 
Consigliato da
Chiara S.
bibliotecaria
Una famiglia ebrea come tante negli anni della Seconda Guerra mondiale trova rifugio sui colli appena fuori Roma, lontana da casa, e dai propri affari, e tenta di scampare ai rastrellamenti nazisti in città, con l’angoscia e la paura di essere riconosciuta e denunciata.
Lia Levi ci conduce nell’universo psicologico di chi ha dovuto sopportare tutto questo e di chi ha saputo rialzarsi e ricostruirsi una nuova vita. Ma il futuro rimane incerto e fragile, se non si affronta il proprio passato, ed è proprio questa riflessione dell’autrice che mi ha colpito: possiamo dimenticare un passato così straziante che gli stessi personaggi vorrebbero rimuovere dalla loro coscienza? Non è forse necessario affrontare ciò che è stato la shoah? A quali conseguenze possiamo andare incontro se non si attua una vera e profonda riflessione sulla propria storia personale e collettiva?
Consiglio questo libro perché oggi ricorre il Giorno della Memoria, e perché questa narrazione mi ha fatto pensare al concetto di oblio, parola chiave di tutto il romanzo: negli ultimi anni sono state formulate teorie sull’eccesso di memoria che, al pari della dimenticanza, potrebbe diventare un rischio se strumentalizzata, generando odio e desiderio di vendetta tra i popoli.
Il romanzo della Levi è per me un antidoto a quell’eccesso di memoria spesso vissuta come  commemorazione vuota e retorica del passato; l’autrice ci invita a conoscere e a fare i conti con le sofferenze del popolo ebreo e di tutte le vittime del nazi-fascismo, chiede un confronto, un dialogo autentico che sappia affrontare il ricordo di ciò che è stato depurato da ogni mistificazione.
La costruzione di una memoria storica, capace di affrontare il passato senza inganni e senza eccessi, credo sia possibile anche attraverso la lettura di opere come questa: è la forza della letteratura.
copertina La notte dell'oblio

La notte dell'oblio

Levi, Lia
Nei giorni dell'occupazione nazista una famiglia di ebrei romani in fuga trova rifugio in una canonica di campagna. Giacomo, il padre, è però costretto per motivi economici a fare delle rapide sortite nel suo negozio di Roma, affidato a un commesso fedele. Una ser...
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