Sono passati 460 anni dalla morte del genio Michelangelo. I suoi capolavori continuano a lasciare a bocca aperta le migliaia di visitatori che da tutto il mondo arrivano per ammirare i capolavori dell'artista. Ma c'è un passo essenziale da fare per dare un senso alla sua fama che ha attraversato indenne i secoli e affinché le sue opere non siano solo ridotte a icone pop, nel senso più svilente del termine, che le vede riprodotte in sezioni su grembiuli e canovacci per turisti o vedono le famose dita che si sfiorano, riproposte sopra divani o testiere dei letti, anche se, oltre a quell'immagine, di Michelangelo non si conosce proprio nulla. Ogni opera ha una storia da raccontare, ma per riuscire ad ascoltarla e apprezzarla bisogna conoscere la sua lingua. Il turismo di massa ha permesso a tutti di poter vedere queste opere ma spesso la permanenza in una chiesa o in un museo, diviene una passeggiata distratta e strascicata, dove si passa davanti a opere senza comprenderle e quasi senza vederle. L'autore Antonio Forcellino, esperto di arte rinascimentale, ci invita a entrare in contatto con le opere, ci prende per mano e ci accompagna nelle stanze della conoscenza, indicandoci dove e cosa dobbiamo guardare, scoprendo pian piano il perché di tanta importanza, quali erano pensieri e sentimenti dell'artista che hanno portato alla realizzazione di questi capolavori e in che contesto di vita sono stati generati. Solo così ci si potrà emozionare di fronte a un'opera e il messaggio lasciato di Michelangelo continuerà a vivere.