L'ultimo dei mohicani

Stato di New York, 1757. Il film segue le vicissitudini degli ultimi mohicani superstiti in America nel corso della Guerra dei sette anni. La guerra tra Francia ed Inghilterra ha portato una grande devastazione nelle tribù americane, che ormai allo stremo delle forze, devono decidere per quale fazione schierarsi per sopravvivere. In questo clima di guerra, l’ex capo tribù Chingachgook, suo figlio Uncas e il figlio adottivo Nathan ‘Occhio di Falco’, di origine inglese, si rifiutano di partecipare al massacro e anche a schierarsi con una delle due fazioni. I tre uomini salvano una famiglia di inglesi dal capo tribù Magua, nemico degli inglesi ma anche degli stessi mohicani. Il film è la trasposizione cinematografica del romanzo omonimo di J.F. Cooper e il remake del film “Il re dei pellerossa” (1936). L’intenzione del regista Mann è quello di progettare un kolossal, dove i pensieri dei personaggi sono ridotti al minimo e le scene di fughe e assedi prendono il sopravvento. Punto molto importante del film è lo scontro tra i diversi popoli in un mondo dove sembra che la violenza sia l’unica soluzione per terminare un conflitto e la diplomazia è d’altro canto ancora un’arte faticosa e sterile. Le battaglie e le azioni sono le protagoniste indiscusse del film. A far da sfondo a queste troviamo una natura selvaggia composta principalmente da foreste americane. La colonna sonora risulta molto travolgente e particolare e venne premiata come Miglior sonoro agli Oscar del 1993.