L'incognita, di Hermann Broch

Il fine della conoscenza sta al di là della conoscenza

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Andras
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Ultimo aggiornamento: 28/07/2023

Richard Hieck è un giovane matematico alla corte del Professor Weitprecht, luminare nel campo della fisica quantistica, un anziano dalla salute ormai cagionevole e vicino al pensionamento. Il giovane scapolo, un po’ robusto, “dal morbido sorriso stampato su un viso giallognolo da asceta”, appena laureato, riesce, in vista di maggiori glorie presso l’istituto di fisica e per interessamento dell’assistente matematico Kapperbusch, ad ottenere un impiego presso l’Osservatorio astronomico. Quest’ultimo, matematico puro come d’altronde lo stesso Richard, ma inoltre cultore di uno scetticismo universale, commenta sarcasticamente la caduta del giovane studioso verso le bassezze della fisica. Infatti, il Professor Weitprecht, sempre più vicino alla sua dipartita dal mondo terrestre affida a Richard il riordino del suo lascito scientifico. A tale scopo Richard si vede affiancato da una giovane ventunenne, Ilse Nydhalm. studentessa di fisica nel 6º semestre.
Il nostro dottore proviene da una famiglia della piccola borghesia che gli fece conoscere le solite ristrettezze economiche – Richard si poteva congratulare con se stesso in quanto l’unico tra i cinque fratelli a poter studiare – ma, un tarlo che lo segnò profondamente assieme ai fratelli, anche un’infanzia segnata dalla presenza di un padre notturno, assente e distante dai figli, e incapace di trasmettere loro il sentimento di sicurezza e certezza del mondo. Sarà quest’assenza ad aver indirizzato il giovane verso lo studio della matematica – ed una delle sorelle verso la mistica religiosa - in cerca dell’ignoto fondamento di ogni conoscenza, una conoscenza totale, universale e matematicamente certificata del mondo e dell’essere, dove queste ultime due grandezze lo facevano arretrare ed inorridire ogni volta che si trovava innanzi ai movimenti ed agli impulsi per lui oscuri, illeggibili, anarchici nella loro imprevedibilità, dell’animo umano, del pulsare indecifrabile del cuore.
La comparsa della giovane Ilse concorre in tal senso a confondere e complicare i consueti criteri di lettura della realtà di cui Richard dispone. La sua maggiore attenzione verso il proprio aspetto esteriore è il riflesso della scoperta che il peccaminoso abitante nel suo corpo è la sua imprevedibilità, impulsività, non leggibile dagli assiomi matematici. È Ilse la prima a pronunciare il fatidico “Ti amo” e Richard avrebbe desiderato di sparire dalla terra. È un inizio traumatico, al quale segue comunque un fatto ancora più dirompente e drammatico nell’animo e nella mente del Dr. Hieck: la morte di suo fratello Otto. Assistiamo allo spalancarsi delle porte ad una nuova consapevolezza: se da matematico intendeva conoscere il mondo e non riuscì a comprendere – figuriamoci calcolare -l’impulsivo, l’animalesco, la vita che c’è in lui e negli altri esseri umani, è ora di fronte alla bara del fratello, a tu per tu con la morte, che Richard Hieck perviene alla convinzione che anche l’amore è conoscenza.

Consigliato da
Andras
L’incognita – il titolo originale è Die unbekannte Grösse con più esplicito riferimento all’ambito matematico – non colpisce certamente per la stravaganza della trama. Quest’ultima incarna i consueti tratti del Bildungsroman, il romanzo di formazione. Quello che distingue l’opera e rapisce il lettore è la microscopica descrizione, in finissima filigrana, dei moti, degli impulsi, delle scintille d’animo che si accendono nella coscienza del giovane scienziato provocando oscillazioni, trascinamenti e sconvolgimenti emotivi ed intellettuali. Broch è un vero mago della fenomenlogia narrativa – il compianto Milan Kundera lo definì il più grande fenomenologo del romanzo ed il più grande poeta della fenomenologia. Il risultato è la composizione dell’interiorità attraverso un puzzle dai mille pezzi, un insieme di fragili tasselli dell’essere umano che costruisce un personaggio denso, complesso, sfaccettato e cangiante come soltanto la vita autentica ed un suo cultore d’eccezione lo possono creare. Attraverso Richard Hieck siamo noi stessi a sperimentare la conquista, l’ampliamento del nostro essere, della nostra sensibilità ontologica.
copertina L'incognita

L'incognita

/ Hermann Broch
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