Marnus è un ragazzino di tredici anni, vive con la sua famiglia che sembra non avere molta considerazione di lui. Ha un fratello più grande di nome Donovan, campione regionale di nuoto, esageratamente muscoloso, re dell’arte della “mutandata”. Ha anche un fratello più piccolo di nove anni, Adrian, molto perspicace e con un certo fiuto per gli affari che già dalla materna si ingegnava in varie attività dalle quali ha ricavato una piccola fortuna. La sua ultima scoperta è stata quella di “noleggiare” Donovan alle ragazze come istruttore di baci, attività della quale i genitori sono beatamente ignari. Marnus si sente invisibile e si ritrova spesso schiavizzato dai fratelli. Un giorno mentre sta lavando i piatti al loro posto suona il campanello, convinto sia una delle solite clienti di Donovan, va ad aprire e si ritrova invece una ragazza che vuole fargli sottoscrivere una petizione. Prima di firmare Marnus decide di approfondire la causa. Leila lo porta a vedere l’albero che il comune vuole tagliare, “l’albero al centro del mondo”, a cui la ragazza è affettivamente molto legata. Marnus si fa coinvolgere da Leila, e i due decidono di protestare salendo sui rami più alti per contrastare l’abbattimento. Il gesto coraggioso li farà finire in prima pagina dei giornali e smuoverà gli animi di molte persone.
«Non si è mai troppo grandi per arrampicarsi sugli alberi» mi ha risposto Leila sorridendo.
“Non è mai troppo tardi per difendere un ideale.”
Il protagonista di questa storia, proprio come l’albero al centro del mondo di Leila, ha bisogno di essere notato e considerato dalla sua famiglia, perché ogni creatura merita rispetto e fa parte del ciclo della vita a cui tutti apparteniamo.
Una storia che invita i ragazzi a lottare per ciò in cui si crede, a non arrendersi e ad essere critici e curiosi.