Judy Garland ha ormai passato i quarant’anni ed è una celebrità affermata a livello mondiale. La sua carriera scoppia all’età di sedici anni, nel ruolo di Doroty nel noto kolossal “Il mago di Oz”. I piani alti tengono Judy sotto severa sorveglianza, obbligandola a non vivere una vita normale. Questo comporterà l’uso delle anfetamine, l’alcolismo e un’insonnia cronica che durerà una vita intera. Il 1968, però, è un anno difficile per la sua carriera: è in una fase calante, nessuno le fa un altro contratto e la donna ha bisogno di soldi per pagare gli innumerevoli debiti che nei mesi ha accumulato. Per risolvere il problema, il suo agente la convince ad accettare un ingaggio a Londra per cinque settimane di concerti al night club Talk of the Town. L’artista accetta a malincuore, perché questo comporta lasciare i due figli Lorna e Joey al terzo marito, da cui sta divorziando. Le condizioni psicofisiche della cantante complicano le prove degli spettacoli, che nel frattempo sono sold-out. Il film prosegue raccontando gli ultimi mesi di vita della Garland, dai concerti di Londra con notevoli difficoltà artistiche, famigliari e di salute fino alla sua morte avvenuta solo 6 mesi dopo. Renée Zellweger dà il volto alla Garland e per questo ruolo ha vinto l'Oscar come miglior attrice. Dopo la proiezione al Toronto International Film Festival, la performance di Renée Zellweger ha ricevuto una standing ovation senza paragoni, come dichiarato dai presenti in sala, fermata solamente dall'attrice stessa che era in lacrime. La pellicola, inoltre, è la trasposizione cinematografica del dramma teatrale “End of the Rainbow” di Peter Quilter. Per ulteriori informazioni sull’artista: clicca qui