Quando si è piccoli capita spesso di avere la testa fra le nuvole, di inciampare e cadere; e allora una piccola sbucciatura può trasformarsi in una tragedia. Il sangue spaventa sempre tanto i più piccoli e le crosticine che si formano poi restano lì a fare compagnia per un pò. Se ripensiamo alla nostra infanzia, subito ci tornano in mente gambe e braccia pieni di questi piccoli segni distintivi che ricordano inevitabilmente le tante avventure e i giochi sfrenati all’aria aperta. In questo albo la nostra protagonista dà alla sua crosticina il nome del cane dello zio, Pepper, e diventa una vera compagna di giochi soprattutto nelle giornate più noiose trascorse durante le vacanze in campagna. Poi una mattina, la piccola si sveglia e Pepper si è staccata, al suo posto inizia a prendere forma una piccola cicatrice bianca, un segno che nel tempo le ricorderà l’odore dei giorni passati trascorsi in campagna con i nonni. Ancora una volta l’autrice riesce a far emozionare grandi e piccoli ritraendo in modo magistrale quelle piccole vicissitudini che caratterizzano gli anni più belli dell’infanzia.