Come dice l'autrice: "Non hanno inventato nessuna parola per una sorella rimasta senza sorella", né orfana, né vedova. Dai cento giorni di solitudine che ha voluto dedicare al ricordo dell'amata sorella, Marcella Serrano riporta riflessioni, ricordi, a volte più discorsivi, a volte brevi e introspettivi. In tutti emerge prepotente un dolore composto e per questo più vivo, sincero e inarrestabile che trova nella scrittura un mezzo per divenire concreto e poter essere affrontato. Un modo per restare insieme nel ricordo.