Mario e Dario sono fratellastri e non si sono mai frequentati. Hanno lo stesso padre, che ha abbandonato entrambi quand'erano ancora bambini. Cresciuti dalle rispettive madri, Mario vive a Roma e gestisce un negozio di ferramenta; Dario abita in un nebbioso paesino del Polesine, è un genio incompreso ex studente di ingegneria aerospaziale, non lavora ed è avverso a tutti o quasi per via del suo caratteraccio burbero e collerico. A riunirli è uno spiacevole evento. Dario viene denunciato da un vicino per aver provocato un incendio nel suo campo. Fatta eccezione del padre, che però non si dimostra disponibile ad intervenire in aiuto del figlio, Mario è l'unico parente in vita. Contattato dall'avvocato del paese, dopo un'iniziale ritrosia, decide di recarsi dal fratellastro, che rischia il ricovero coatto in una struttura psichiatrica. Pensando di cavarsela in una giornata, Mario parte con un bagaglio leggero, ma presto le cose cambiano. Le nuove e continue intemperanze di Dario lo costringono a rinviare il ritorno a casa. Ma più i due restano a stretto contatto, più si affezionano l'uno all'altro. Tanto che un giorno Dario decide di confessare il suo grande segreto: l'incendio è stato provocato da un malfunzionamento del razzo che da più di trent'anni sta progettando e costruendo tutto da solo. Ma ora il difetto è risolto, la messa a punto è quasi ultimata e presto ha intenzione di realizzare il suo sogno: andare sulla Luna.